Ripopolare la montagna non è un delitto!


“Continueremo a dare vita ai paesi, creando spazi educativi, lavorando le terre, cercando di creare autosufficienza e autonomia, producendo i nostri mezzi di vita in questo pezzetto di montagna da cui ci vogliono mandare via” (Comunicado en defensa de La Selba).

Centinaia di persone in tutta Europa hanno deciso di ripopolare paesi abbandonati, cercando l’autosufficienza in zone rurali, prendendosi cura della montagna e dei boschi, restaurando case di pietra antiche anche  mille anni. Gli stati neoliberali per queste zone prevedono l’abbandono oppure la distruzione, sfruttandole per la costruzione di infrastrutture spesso inutili: ad esempio, costruendo dighe che inondano intere vallate, e che a volte neanche si attivano, dopo aver distrutto la vita dei paesi. Chi sceglie la strada dell’occupazione rurale sta provando a costruire un mondo nuovo, al centro del quale c’è l’autosufficienza,  l’autoconsumo, la riduzione della dipendenza energetica, la cura dell’infanzia e dell’ambiente. Confrontate con ciò che normalmente chiamiamo città, queste sembrerebbero scelte “antiurbane”.

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Casa Selba, nei Pirenei dell’Alta Aragona.

Ma oggi sappiamo bene che la città è tutto: anche le valli sperdute dei Pirenei dell’Alta Aragona sono periferie urbane. Le infrastrutture per cui queste terre sono devastate o minacciate di devastazione servono al consumo della città; è il sistema di produzione ad essere urbano. Ripopolare e ricostruire paesi e case rurali abbandonate, quindi, è una sfida a un sistema economico urbano che odia l’indipendenza, sia dell’individuo, dei piccoli gruppi, o di intere comunità. Gli stati-nazione non tollerano l’esistenza di forme di vita che dimostrino che, fuori dalla metropoli, dalla legge e dal mercato, si possa vivere felici. Per questo, anche se questi progetti non fanno male a nessuno – al contrario, contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente – molto spesso subiscono la criminalizzazione, gli sgomberi e la violenza della polizia.

Sono simboli di libertà; per una società che fomenta la paura della libertà, sono nemici da combattere.

  • Dal 25 al 27 Maggio giornate rurali contro la repressione a La Selba! (vedi locandina qui accanto)

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  • L’antropologo Andrea STAID ha appena pubblicato il libro Abitare illegale (Le Mileu, Milano 2017) dove analizza diversi modi di abitare fuori dalla norma, dai villaggi occupati fino i campi nomadi :: recensione del libro sul blog Carmilla online :: intervista all’autore [tutto in italiano]