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Cartografie della città capitalista

15/11/2016 admin 0

Il gruppo di studi antropologici La Corrala ha appena pubblicato questo libro collettivo in cui si analizza la trasformazione urbana di nove città dello Stato spagnolo: Barcelona, Tarragona Mallorca, Valencia, Murcia, Siviglia, Cadice e Granada. “Ogni capitolo include un’analisi di come si è strutturata la città, concentrandosi su uno o più aspetti di ognuna, e anche uno sguardo alle resistenze degli abitanti e dei cittadini che sono sorte in risposta ai conflitti generati dai diversi interventi urbani. Dopo questa mappa statale del disastro, l’epelogo “Del plano al mapa” cerca di confrontare e sintetizzare le principali dinamiche esposte nei vari capitoli sul modello egemone di città capitalista. Chiude il libro l’interessante sintesi del lavoro realizzato dal collettivo audiovisuale Left Hand Rotation con il laboratorio Gentrificación no es un nombre de señora in diverse città del mondo. LINK PER SCARICARE IL LIBRO IN PDF QUI

Cartografias de la ciudad capitalista

15/11/2016 admin 0

El grupo de estudios antropologicos La Corrala acaba de publicar este libro colectivo en que se analiza la transformacion urbana en nueve ciudades del Estado Espanol: Barcelona, Tarragona Mallorca, Valencia, Murcia, Sevilla, Cadiz y Granada. “En cada capítulo se incluye un análisis de cómo se ha ido conformando la ciudad, centrándose en uno o varios aspectos de la misma, así como una mirada a las resistencias vecinales y ciudadanas que han ido surgiendo como reacción a los conflictos que generaban determinadas intervenciones. Tras este mapeo estatal del desastre, en el epílogo “Del plano al mapa” se tratan de comparar y sintetizar las principales dinámicas expuestas en los distintos capítulos sobre el modelo hegémonico de ciudad capitalista. Cierra el libro la interesante síntesis del trabajo realizado por el colectivo audiovisual Left Hand Rotation en su taller Gentrificación no es un nombre de señora en diferentes ciudades del mundo. DESCARGA EL LIBRO EN PDF AQUI

Antropologia horizontal en los márgenes de Barcelona

30/03/2015 admin 0
"La ciudad horizontal" de Stefano Portelli, sobre las casas baratas de Bon Pastor, un barrio que es imposible estudiar sin tomar partido, sin cuestionar las barreras, sin desvelar claramente los verdaderos objetivos del estudio: que en este caso son influir sobre la planificación urbana, detener el derribo del barrio, y reivindicar que las decisiones sobre los territorios pertenezcan a los propios habitantes.
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Secondo Congresso internazionale di Antropologia del conflitto urbano

13/08/2014 admin 0

Dopo il successo delle Primeras Jornadas Internacionales del Conflicto Urbano a Barcellona nel novembre del 2012, la segonda edizione si sta svolgendo proprio in questi giorni a Rio de Janeiro, organizzata insieme dall’OACU di Barcellona e dal Laboratorio de Etnografia Metropolitana di Rio. Come si legge nella web del conrgesso, “Così come l’esperienza catalana delle Olimpiadi del 1992 è stata segnalata spesso come fonte di ispirazione per il contesto attuale carioca, la produzione accademica di vari ricercatori brasiliani e stranieri ha permesso di mettere in dubbio la costruzione del “modello Barcelona”, visibilizzando i suoi impatti sociali più perversi, risultato dei processi di internazionalizzazione e mercantilizzazione delle città…”.

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Congresso a Bologna: le dimensioni soggettive della vulnerabilità

01/09/2013 admin 0

Il 5 ottobre a Bologna si riunirà per la seconda volta, dopo l’incontro di fondazione a Parigi, la Rete di Valutazione delle dimensioni soggettive della vulnerabilità (REDISUV) Cile-Europa. Le reiterate catastrofi naturali in Cile hanno fatto presente il bisogno di studiare più sistematicamente le soggettività delle persone coinvolte, sempre prodotto di delle condizioni sociali, economiche e politiche particolari. Il programma del congresso prevede interventi centrati sui disastri naturali, ma anche uno sguardo alla vulnerabilità “urbana” prodotto delle politiche neoliberali come quelle che il nostro gruppo ha studiato a Barcellona.

  • Bologna, giovedì 5 settembre 10-18: “Vite invisibili: dimensioni soggettive della vulnerabilità sociale, programma in PDF.
  • Davide Olori (2013) “Riprendersi il centro per opporsi alle espulsioni: il caso degli Immobili Recuperati Autogestiti a Santiago del Cile” [PDF]. “L’urgenza delle occupazioni post-terremoto ha fatto sì che il processo aggregasse organizzazioni informali (vicinato, parentela, lavorative) con alcune formali (politiche, partitiche) generando dinamiche di frattura e ricomposizione tra interessi, gerarchie e relazioni…”
  • Fabio Carnelli ha studiato etnograficamente le conseguenze del terremoto de L’Aquila alcuni anni dopo: la soluzione “militarizzata” non ha fatto altro che riacutizzare il trauma, ed aumentare la vulnerabilità della popolazione. Si veda Sismografie sulla web di Il lavoro culturale. E anche quest’articolo di Rita Ciccaglione, un anno dopo il sisma in Emilia Romagna.
  • Caterina Borelli ha appena pubblicato su academia.edu la sua Tesi su Sarajevo: “La ciudad post-traumática” (vedi anche questo post)
  • Stefano Portelli (2013), “Spatial reordering and social pathology in the periphery of Barcelona: the social impact of urban transformation”, intervento al XXI congresso dell’International Social Theory Consortium, Copenhagen, 26-27 giugno [Prossimamente!]
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Congrès a Bolonia: les dimensions subjectives de la vulnerabilitat

01/09/2013 admin 0

El 5 d’octubre a Bolonya es reunirà per la segona vegada, després de la trobada inaugural a París, la Xarxa d’Evaluació de les dimensions subjectives de la Vulnerabilitat (REDISUV) Xile-Europa. Les reiterades catàstrofes naturals a Xile han fet present la necessitat d’estudiar més sistemàticament les subjectivitats de les persones afectades, producte d’unes condicions socials, econòmiques i polítiques particulars. El programa del congrès inclou intervencions centrades sobre els  desastres naturals, però també una mirada cap a la vulnerabilitat “urbana” producte de polítiques neoliberals com les que el nostre grup ha estat estudiant a Barcelona.

  • Bolonya, dijous 5 de setembre, 10h-18h: “Vite invisibili: dimensioni soggettive della vulnerabilità sociale, programa en PDF.
  • Davide Olori (2013) “Reprendre’s el centre per oposar-se a les expulsions: el cas dels Immobles Recuperats Autogestionats a Santiago de Xile” [PDF, italià]. “La urgència de les ocupacions post-terratrèmol va fer que el procès aplegués organitzacions informals (veïnat, parentiu, treball) amb algunes formals (polítiques o partítiques), generant dinàmiques de fractura i recomposició entre interessos, jerarquies i relacions…”
  • Fabio Carnelli va estudiar etnogràficament les consequènces del terretrèmol de L’Aquila (Itàlia central) alguns anys després: la solució “militaritzada” no va fer més que reactualitzar el trauma, i aumentar la vulnerabilitat de la població. Vegi’s Sismografie, a la web de Il lavoro culturale. Y també aquest article de Rita Ciccaglione un any després del terratrèmol a Emilia Romagna.
  • Caterina Borelli acaba de publicar a academia.edu la seva Tesis sobre Sarajevo: “La ciudad post-traumática” (vegi també aquest post)
  • Stefano Portelli (2013) “Spatial reordering and social pathology in the periphery of Barcelona: the social impact of urban transformations”, intervención al XXI congreso del International Social Theory Consortium, Copenhagen, 26-27 de juny [Proximament!]

Congreso en Boloña: las dimensiones subjetivas de la vulnerabilidad

01/09/2013 admin 0

El 5 de octubre en Boloña se reunirá por segunda vez, después del encuentro en París, la Red de Evaluación de las dimensiones subjetivas de la Vulnerabilidad (REDISUV) Cile-Europa. Las reiteradas catástrofes naturales en Chile han hecho presente la necesidad de estudiar más sistemáticamente las subjetividades de las personas afectadas, siempre producto de unas condiciones sociales, económicas y políticas particulares. El programa del congreso incluye intervenciones centradas sobre los desastres naturales, pero también una mirada hacia la vulnerabilidad “urbana” producto de políticas neoliberales como las que nuestro grupo ha estado estudiando en Barcelona.…

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L’antropologia o sarà pubblica, o non sarà

23/05/2013 admin 0

La disciplina che prometteva di essere una delle scienze più utili e produttive è naufragata, non perché chi se ne occupa sia scadente o perché il suo oggetto sia poco importante, ma perché la struttura di princìpi scientifici su cui puntella è inadatta a sostenerla“. Robert M. Pirsig, Lila (1991:85).

Svegliarsi una mattina e ritrovarsi nella periferia dell’accademia. Lontano dai luoghi di produzione del Sapere riconosciuto. È l’esperienza che raccontano Jessica Collier e Rebecca Schuman in due post recenti (grazie Cate!) e forse anche quella che avrà sofferto David Graeber, uno dei migliori antropologi in circolazione, espulso da Yale probabilmente per ragioni politiche. Come Graeber stesso aveva dimostrato, la buona antropologia ha delle difficoltà intrinseche nel situarsi dentro ai contesti accademici: chi prova a praticarla, si trova spinto di frequente in situazioni difficili o dolorose. Per fortuna, poco alla volta si sta affermando un nuovo approccio, potenzialmente in grado di costruire un ponte tra il “dentro” e il “fuori” dell’accademia, fino a rompere questa barriera. Qualche esempio:

  • “WHY A PUBLIC ANTHROPOLOGY?” il nuovo libro di Robert BOROFSKY (Pacific University, Hawaii!) si può scaricare in ebook, e il primo capitolo anche in PDF.
  • ZERO ANTHROPOLOGY, il blog di Maximilian FORTE (Concordia University, Montreal!) è “un progetto di decolonizzazione”, che ha l’obiettivo di trasformare l’antropologia in qualcosa di non eurocentrico e di non elitista. QUI
  • Noël JOUENNE (2007) “Être ethnologue et hors-statut: vers une réelle valeur ajoutée?”. Journal des anthropologues (en ligne), 108-109, pp.69-85. [link][PDF]: essere precario o esterno all’accademia, non potrebbe essere un valore  aggiunto?
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La antropología o será pública o no será

23/05/2013 admin 0

La disciplina que prometía ser una de las ciencias más útiles y productivas, ha naufragado; no porque quienes se ocupen de ella sean mediocres o porque los temas que trata no sean importantes, sino porque la estructura de principios científicos sobre los cuales se apoya es inadecuada para sostenerla“. Robert M. Pirsig, Lila (1991).

Te despiertas una mañana y te encuentras en la periferia de la academia. Lejos de los lugares de producción del Conocimiento reconocido. Es la esperiencia que relatan Jessica Collier y Rebecca Schuman en dos posts recientes (gracias Cate!) y quizás también la que habrá sufrido David Graeber, uno de los mejores antropólogos en circulación, expulsado de Yale posiblemente por sus posturas políticas. Como Graeber ya había demostrado, la buena antropologia tiene una dificultad intrínseca en situarse al interior de los contextos académicos:  a quienes intentamos practicarla, esto nos empuja a menudo hacia situaciones difíciles o dolorosas. Por suerte, se está afirmando lentamente otro enfoque, que potencialmente podría representar un puente entre el “dentro” y el “fuera” de la academia, hasta romper esta barrera. Algunos ejemplos:

  • “WHY A PUBLIC ANTHROPOLOGY?” el nuevo libro de Robert BOROFSKY (Pacific University, Hawaii!) está disponible para descargar en ebook, y el primer capítulo también en PDF.
  • ZERO ANTHROPOLOGY, el blog de Maximilian FORTE (Concordia University, Montreal!) es “un proyecto de decolonización”, que tiene el objetivo de transformar la antropología en algo que no sea eurocéntrico ni elitista. AQUÍ
  • Noël JOUENNE (2007) “Être ethnologue et hors-statut: vers une réelle valeur ajoutée?”. Journal des anthropologues (en ligne), 108-109, pp.69-85. [link][PDF]: el ser precario o externo a la academia, ¿puede ser un valor añadido?
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Congresso antropologia del conflitto urbano (Barcellona)

04/11/2012 admin 0
Tutte le conferenze si possono vedere via streaming sulla pagina web! PROGRAMMA DEFINITIVO [vedi la web]
  • Mercoledì 7 novembre: 15.00 Conferenza inaugurale - 18.00 Spazio pubblico, diserzioni urbanità
  • Giovedì 8 novembre: 10.oo Conferenza d'apertura - 11.30 Quartieri conflittività coesistenze - 16.00 Movimenti speculazione urbanismo - 18.00 Resistenza gentrification trasformazione urbana - 19.00 Conferenza di chiusura
  • Venerdì 9 novembre: 10.00 Conferenza d'apertura - 11.00 Territorio mobilità forzata violenza - 12.30 Eterotopie marginalizzazione stigma - 16.00 Pratiche urbane igienismo controllo sociale - 18.00 Conferenza di chiusura
  • Sabato 10 novembre: 9.00 Lotte per la città, il caso di Barcellona - 11.30h Percorso tematico: Barcellona conflittuale - 18.00 Disobbedienza civile e cambio sociale in antropologia visuale
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Jornadas de antropologia del conflicto urbano (Barcelona)

04/11/2012 admin 0
Todas las conferencias pueden seguirse en streaming desde la página web! PROGRAMA DEFINITIVO [mirar la web]:
  • Miercoles 7 noviembre: 15h Conferencia inaugural - 18h Espacio público, deserciones y urbanidad
  • Jueves 8 noviembre: 10h Conferencia abertura - 11.30h Barrios, conflictividad y coexistencias - 16h Movimientos especulación urbanismo - 18h Resistencia gentrificación transformación urbana - 19h Conferencia clausura
  • Viernes 9 noviembre: 10h Conferencia abertura - 11h Territorio movilidad forzada violencia - 12.30h Heterotopías marginalidad estigmatización - 16h Prácticas urbanas higienisme control social - 18h Conferència clausura
  • Sabado 10 noviembre: 9h Lluites per la ciutat el cas de Barcelona - 11.30h Ruta temàtica: Barcelona conflictiva - 18h Desobediència civil i canvi social en l'antropologia visual
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Incontro di antropologia del conflitto urbano: call for papers

17/05/2012 admin 0
Dal 7 al 10 novembre nella Facoltà di geografia e storia dell'Università di Barcellona si terranno le prime Giornate internazionali di antropologia del conflitto urbano: Trasgressioni, contromovimenti e mobilità forzata nella città contemporanea. Organizzate da una serie di gruppi di ricerca e studiosi indipendenti, gli incontri si pongono come obbiettivo l'esposizione critica e la riflessione sui fenomeni urbani associati alle lotte e gli antagonismi che si materializzano nella città. Siamo interessati particolarmente alle agitazioni proprie dell'attuale momento di crisi e le modalità in cui si manifestano le presenti sfide all'ordine costituito, alle norme che lo tengono in piedi ed alle autorità che lo difendono. Abbiamo avuto conferme da un buon numero di invitati internazionali: Monica Degen da Londra, Lia Yoka da Salonicco, José Fernandes da Oporto, Stavros Stavrides da Atene, e Santiago Cirugeda da Siviglia. Durante l'incontro abbiamo previsto la proiezione di alcuni documentari sulle lotte nella città, ed un tour per la Barcellona combattiva. Altre informazioni e dettagli del Call for papers sulla pagina web dell'incontro: http://espaiurba.org. Mail di contatto: conflictesurbans2012@gmail.com.
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Jornadas de antropologia del conflicto urbano: call for papers

17/05/2012 admin 0
Del 7 al 10 noviembre de este año, la Facultat de Geografia i Història de la Universidad de Barcelona acogera las 1as Jornadas Internacionales de Antropologia del Conflicto Urbano: Deserciones, contramovimientos y mobilidades forzadas en la ciudad contemporánea. Organizadas por un conjunto de grupos de investigadores independientes, las jornadas se imponen como objectivo la exposició crítica y la reflexión acerca de los fenómenos urbanos asociados a las luchas y a los antagonismos que se materializan en la ciudad. Nos interesan especialmente las agitaciones características del actual período de crisis y las modalidades con qué se manifiestan las actuales impugnaciones al orden público, a las normativas que lo sostentan y a las autoridades que lo ejecutan. Tenemos ya confirmadas un buen número de conferencias de invitados de ámbito internacional: Monica Degen desde Londres, Lia Yoka desde Thessaloniki, José Fernandes desde Porto, Stavros Stavrides desde Atenas, o Santiago Cirugeda desde Sevilla. Durante las Jornadas tenemos previsto el pase de documentales consagrados a las luchas para la ciudad, así como un paseo programado por la Barcelona combativa. Más info y detalles del Call for papers en la web de las jornadas: http://espaiurba.org. Mail de contacto: conflictesurbans2012@gmail.com.