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Pedagogia de les aigües

01/03/2011 admin 0

"Us diré una cosa sobre els contes - va dir - No només són diversió: no us deixeu enganyar. Són tot el que tenim, no ho veieu? Tot el que tenim per combatre la enfermetat i la mort. No teniu res si no teniu els contes. El seu mal es gran, però no poden resistir-se als nostres contes. Per això intenten destruir els contes, confondre'ls, o fer-nos-els oblidar". (Leslie Marmon Silko, Ceremony, 1977)

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Pedagogia delle acque

01/03/2011 admin 0

"Vi dirò una cosa sui racconti - disse - Non sono solo divertimenti Non lasciatevi ingannare Sono tutto ciò che abbiamo, non lo vedete? tutto ciò che abbiamo per combattere la malattia e la morte. Non avete niente se non avete i racconti. Il loro male è grande ma non possono resistere ai nostri racconti Per questo cercano di distruggere i racconti farli confondere, o dimenticare".

(da Leslie Marmon Silko, Ceremony, 1977)

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Pedagogia de las aguas

01/03/2011 admin 0
En el esplai de Verdum (Nou Barris, Barcelona), en 2003 realizamos unos talleres con niños y niñas entre 5 y 7 años, a partir del estudio de cuentos y mitos de agua de diferentes poblaciones. La "pedagogía de las aguas", como nos gusta llamar una especie de utopía que hemos entrevisto durante los talleres, es la realización de un deseo de inundación, la aplicación práctica de un sueño, del cual sólo percebimos algunos fragmentos... Luca Rossomando, Stefano Portelli, Carola Pagani. Pedagogia delle acque. Lluvia, mar, desierto. [Libro original (italiano), PDF] [traducción castellano, PDF]
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Per a escomençar, un poema

15/08/2010 admin 0
Un troç de final del poema Le ceneri di Gramsci, de Pierpaolo Pasolini, escrit a Roma al 1956. Per a nosaltres, tot escomença aquí; i pràcticament tot continúa estant aquí.
Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
"A gridare è, straziata da mesi e anni di mattutini sudori - accompagnata dal muto stuolo dei suoi scalpellini, la vecchia scavatrice: ma, insieme, il fresco sterro sconvolto, o, nel breve confine dell'orizzonte novecentesco, tutto il quartiere... È la città, sprofondata in un chiarore di festa, - è il mondo. Piange ciò che ha fine e ricomincia. Ciò che era area erbosa, aperto spiazzo, e si fa cortile, bianco come cera, chiuso in un decoro ch'è rancore; ciò che era quasi una vecchia fiera di freschi intonachi sghembi al sole, e si fa nuovo isolato, brulicante in un ordine ch'è spento dolore. Piange ciò che muta, anche per farsi migliore. "
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Per cominciare, una poesia

14/08/2010 admin 0

Gli ultimi versi de Le ceneri di Gramsci di Pasolini, scritti a Roma nel 1956. Per noi, tutto inizia qui; qui continua ad esserci praticamente tutto.

“A gridare è, straziata
da mesi e anni di mattutini
sudori – accompagnata

dal muto stuolo dei suoi scalpellini,
la vecchia scavatrice: ma, insieme, il
fresco sterro sconvolto, o, nel breve confine

dell’orizzonte novecentesco,
tutto il quartiere… È la città,
sprofondata in un chiarore di festa,

– è il mondo. Piange ciò che ha
fine e ricomincia. Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa

cortile, bianco come cera,
chiuso in un decoro ch’è rancore;
ciò che era quasi una vecchia fiera

di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch’è spento dolore.

Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore. “…

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Para empezar… una poesía!

14/08/2010 admin 0

Este es un extracto del final de Le ceneri di Gramsci de Pierpaolo Pasolini, escrito en Roma en 1956. Para nosotr@s, de aquí empezó todo, y aquí sigue habiendo prácticamente todo.

“A gridare è, straziata
da mesi e anni di mattutini
sudori – accompagnata

dal muto stuolo dei suoi scalpellini,
la vecchia scavatrice: ma, insieme, il
fresco
sterro sconvolto, o, nel breve confine

dell’orizzonte novecentesco,
tutto il quartiere… È la città,
sprofondata in un chiarore di festa,

– è il mondo. Piange ciò che ha
fine e ricomincia. Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa

cortile, bianco come cera,
chiuso in un decoro ch’è rancore;
ciò che era quasi una vecchia fiera

di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch’è spento dolore.

Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore. “…