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Contraddizioni calabresi: la cultura come pretesto

22/12/2012 admin 0
La festa tradizionale è una cartina di tornasole, essa si modifica naturalmente come si modifica il gruppo che vi partecipa, scrive il fotografo calabrese Angelo Maggio dopo aver assistito alla festa della Madonna di Polsi alcuni anni fa. Le feste cambiano, la tradizione si riscrive e si reinventa secondo le nuove esigenze. Dopo gli anni novanta, il fenomeno del "secondo folk revival" (studiato dall'antropologo australiano Stephen Bennetts), ha trasformato i festival in uno strumento per attrarre turisti e denaro verso i piccoli comuni calabresi sempre più spopolati: ma questa commercializzazione riduce la cultura popolare calabrese alle tarantelle, per lo più edulcorate, eliminando tutto il resto di tradizioni popolari locali, omologandole ad un comune denominatore regional-popolare. Contemporaneamente sta prendendo piede una falsificazione ben più profonda e pericolosa. Una serie di oscuri personaggi che palesano rapporti con i clan mafiosi pubblicano articoli, libri e dischi che presentano la 'ndrangheta come un fenomeno "culturale", legato al folklore e alle tradizioni della Calabria, mistificando e legittimando così la crudeltà dei clan agli occhi dell'opinione pubblica, anche intenazionale. E in tutto ciò, gli antropologi locali continuano ad occuparsi di classificazioni etnomusicologiche, preoccupandosi relativamente poco di tutte queste manipolazioni.
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Geografie concrete: spostamenti e segni sul territorio, “Ciclo Nòmades” con Xavier Ribas

16/12/2012 admin 0
Questa domenica 16 alle 18:30 l'antropologa Maite Marín e il fotografo e fotoreporter Jordi R. Renom ci invitano all'ultimo viaggio nomade che organizza "El Centre", Ateneu democràtic i progressista de Caldes de Montbui, sicuramente interessante come il resto di sessioni del ciclo Nòmades che si stanno realizzando da almeno un anno. In questa sessione ci presenteranno l'ultimo progetto fotografico di Xavier Ribas, e a partire da questo si cercherà di stabilire un dialogo tra fotografia, urbanismo, architettura, antropologia. Parteciperanno alla conversazione anche l'urbanista-fotografa-architetta Kathrin Golda-Pongratz, l'architetta Emanuela Bove del collettivo Repensar Bonpastor, e l'antropologa Núria Sánchez Armengol, del nostro gruppo di lavoro. Il lavoro di Xavier Ribas dal titolo Nòmades evoca questioni come i limiti, le frontiere, le espulsioni sul territorio, la vita quotidiana, la violenza simbolica e la memoria storica, partendo da immagini prese su territori periferici. Xavier Ribes lavora dal 1994 su diversi progetti fotografici sulle periferie urbane. "M'interessa la periferia, tra l'altro, come contrappunto o controvisione rispetto alla città pensata dal centro. Se le città contemporanee si distinguono tra loro in qualcosa, queste sono sicuramente le periferie, più che i centri urbani. Potremmo dire allora che il vero carattere delle città si trova lì, e che quindi la periferia, più che omogeneizzare, genera identità". [link al blog "a sangre" di Francisco Navammuel]