Heygate Was Home!

14/03/2015 admin 0
The Heygate Was Home Digital Archive collects the testimony of several former residents of Heygate, social housing estate in Elephant & Castle, London - they were in the wrong place at the wrong time.
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Heygate era casa nostra

14/03/2015 admin 0

Com’è perdere la tua casa? Che vuol dire essere ‘rigenerati’, quando ti si chiede di lasciare casa tua senza alternative? Che vuol dire ‘casa’ per la gente che sta in queste situazioni – non è un insieme di memorie, eventi, esperienze e connessioni con gli altri? Come si ‘rigenera’ tutto questo?”

Nel Heygate was Home Digital Archive si raccolgono i testimoni di molti ex abitanti di Heygate, il complesso di case popolari del quartiere Elephant & Castle di Londra, la cui demolizione è iniziata alcuni mesi fa. Era nel posto sbagliato nel momento sbagliato: a meno di un chilometro da Buckingham Palace, negli anni delle Olimpiadi. I suoi abitanti si sono trovati di colpo ad essere investiti nella tipica narrativa demonizzatrice, ingannati dalle autorità competenti, alla fine sbattuti ai quattro angoli dell’area metropolitana. E tutto per essere ‘rigenerati’…

Come farla finita con la gentrification

11/02/2015 admin 0
Chi voglia studiare criticamente la città non può prescindere dalla battaglia continua in difesa del concetto di gentrificazione, permanentemente sotto attacco da parte del capitale e dei suoi sgherri. La tesi che la sostituzione residenziale della popolazione antica dei quartieri con un'altra di maggior potere d'acquisto, in fondo, non sia così grave o non sia così frequente, si ritrova dove meno ce lo si aspetta; non si può abbassare la guardia, e bisogna continuamente mettere in luce la possibilità di alternative praticabili. Ravviviamo il discorso con tre interventi interessanti.

How to put an end to gentrification

11/02/2015 admin 0
Those who want to study the city with a critical approach, can never leave aside the struggle in defence of the concept of gentrification, constantly under attack by capitalism and its thugs. The thesis that the substitution of the former inhabitants of the neighborhoods by wealthier sectors is not so bad, or not so common, it's found where you least expect it; we can never let down our guard, and we have to keep emphasizing the viable alternatives. We want to contribute to these reflections with three interesting links:

Una città morta

21/01/2015 admin 0

Come in un gioco di scatole cinesi, in questo documentario non solo si mostra magistralmente la corruzione istituzionale e politica sulla quale si basa la montatura orchestrata dalla polizia e chiamata ‘4F’, iniziato il 4 febbraio 2006 nella calle Sant Pere Més Baix di Barcelona, ma la comprensione dell’orrore si estende in circoli concentrici sempre più ampi, dalla polizia, alla magistratura, alla stampa, ai servizi sociali, al comune, alla violenza urbanistica, in breve, al potere in sé. …

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A dead city

21/01/2015 admin 0

Like chinese boxes, this documentary not only brilliantly shows the institucional and political corruption behind the police-orchestrated hoax known as ‘4F’, which began on February 4th, 2006 in Barcelona’s calle Sant Pere Més Baix, but it also extends in a coil the understanding of horror to wider levels of society: from the police, to the judges, to the press, to social services, to the city council, to gentrification, in brief, to power in itself. Like before Joaquim Jordà’s De Nens (2003), now Ciutat Morta leads us from a particular history to the deep and terrifying comprehension of the general, of society, of the city. To the memory of Patricia Heras, the dead poet.

Root shock: l’impatto della distruzione dei quartieri neri degli USA

01/04/2014 admin 0
Mindy Fullilove chiama "root shock" il trauma sofferto dalle 1600 comunità afroamericane rimosse dal centro delle città statunitensi sin dal 1949. Nel suo libro "Root Shock" (2004) usa la metafora del trapianto, un trauma che, se ripetuto, molte piante non riescono a superare. Anche il passaggio dal compiacimento del jazz, nato negli antichi ghetti, alla rabbia del rap delle nuove periferie, è visto come un sintomo del root shock; un trauma per coloro che lo soffrono, ma anche per la società in generale.
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I fantasmi di San Berillo

21/03/2014 admin 0

Città diverse si succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, scrive Calvino, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro. Alle volte anche i nomi degli abitanti restano uguali, e l’accento delle voci, e perfino i lineamenti delle facce; ma gli dèi che abitano sotto i nomi e sopra i luoghi se ne sono andati senza dir nulla e al loro posto si sono annidati dèi estranei. E’ vano chiedersi se essi sono migliori o peggiori degli antichi, dato che non esiste tra loro alcun rapporto… Vi segnaliamo un altro documentario italiano: I fantasmi di San Berillo, di Edoardo Morabito e Irma Vecchio (2013), vincitore al Torino Film Festival. La demolizione di questo antico quartiere del centro di Catania, nel 1958, fu lo sventramento più grande del dopoguerra, legato (come tutto in Italia) alla Società Generale Immobiliare, di proprietà del Vaticano. 30.000 persone furono deportate in periferia. Fu lo stesso anno in cui si proibirono le case chiuse: le prostitute iniziarono a lavorare in clandestinità, e quello che rimase di San Berillo diventò uno dei più grandi red light districts del Mediterraneo. Così la storia del quartiere è continuata per un altro mezzo secolo, finché nel 2001 una nuova operazione di polizia ha cacciato di nuovo prostitute e travestiti dalle loro case e strade. Oggi molti terreni sono ancora vuoti, quando non sono diventati nuove favelas (come mostra questo video del 2012). Il documentario alterna visualmente il presente e il passato del quartiere, e le immagini sono accompagnate dalle affascinanti parole della scrittrice Goliarda Sapienza, nata a San Berillo nel 1924.

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Memoria della riappropriazione urbana a New York

22/03/2012 admin 0
Lower East Side, il piccolo, enigmatico e ancora resistente quartiere di Manhattan (NYC), conserva le tracce di una lunga storia di occupazione e controcultura testimoniata in numerosi spazi: case, centri sociali, orti comunitari. Il quartiere negli ultimi decenni ha vissuto un forte processo di gentrification in cui le occupazioni hanno avuto un ruolo particolare nella rivalorizzazione dello spazio e della vita sociale locale. Uno di questi spazi accoglie un progetto molto interessante di recupero del patrimonio vivo del quartiere: è MORUS, il "museo degli spazi urbani rivendicati", Museum of Reclaimed Urban Space. Gli organizzatori di questo museo piccolo ma dinamico museo vogliono offrire una visione dell'occupazione degli spazi e della sua influenza nel quartiere in modo innovativo e allo stesso tempo sottolinearne le impronte vive lasciate sul territorio. In questo modo vogliono far vedere come i membri della comunità e le organizzazioni di base dell'East Village aiutarono a trasformare edifici abbandonati e terreni vuoti in luoghi di uso comunitario vibrante ed insieme contagioso per chi li visita da fuori.

Sulukule: il primo quartiere gitano d’Europa

20/07/2011 admin 0
Qui si stabilirono i primi Rom che arrivarono a Istanbul intorno all'anno 1000, quando la città si chiamava Costantinopoli. Dopo mille anni di convivenza, il quartiere di Sulukule è stato la prima vittima della gentrification feroce con cui si sta insieme globalizzando e turchizzando la città.
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Poblenou 03-08 (Barcelona su Barcelona)

09/05/2011 admin 0
POBLENOU 03-08: Video del collettivo Suporttotal, che raccoglie buona parte del materiale di Jordi Secall su Poblenou tra il 2003 e il 2008. Foto di momenti storici come lo sgombero degli abitanti e la distruzione delle strade che ora sono il Parc Central, immagini di can Ricart e La Escocesa ancora vivi, l'entrata biblica della Makabra a can Ricart, e altre immagini più recenti in video, come i graffiti sul tetto del laboratorio artistico Caminal ora defunto, o lo sfratto di una familia della calle st. Francesc nell'estate 2008. Sono 11 minuti frenetici di musica, video e foto.
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Poblenou 03-08 (Barcelona about Barcelona)

09/05/2011 admin 0
POBLENOU 03-08: Video realized by Suporttotal, gathering part of the visual work done by Jordi Secall during the years 2003-2008 in Poblenou. Photos of historical moments like the evictions and demolitions in the alleys now part of Parc Central, images of can Ricart and La Escocesa still alive, the biblical entrance of Makabra in can Ricart, and other more recent ones filmed in video, like grafitis on the roof of former Caminal art workshop, or the eviction of a family in calle st. Francesc in summer 2008. 11 frenetic minuts of music, video and photos.