Napoli, Forum delle culture 2013
- Página web de crítica al Forum Napoli 2013
- Declaración del IX Congreso de la Federación de Asociaciones de Antropología del Estado Español (FAAEE, 2002) sobre el Fòrum de las Culturas de Barcelona PDF
"È come dare un coltello per il pane a un bambino di due anni: non sanno quel che stanno facendo. Voglio dire: ci resteranno dei palazzi molto belli, però dobbiamo vedere su cosa li hanno costruiti. C'erano cose, prima". Jaume Pagès, ex-impiegato di Can Ricart
Gli ultimi versi de Le ceneri di Gramsci di Pasolini, scritti a Roma nel 1956. Per noi, tutto inizia qui; qui continua ad esserci praticamente tutto.
“A gridare è, straziata
da mesi e anni di mattutini
sudori – accompagnata
dal muto stuolo dei suoi scalpellini,
la vecchia scavatrice: ma, insieme, il
fresco sterro sconvolto, o, nel breve confine
dell’orizzonte novecentesco,
tutto il quartiere… È la città,
sprofondata in un chiarore di festa,
– è il mondo. Piange ciò che ha
fine e ricomincia. Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa
cortile, bianco come cera,
chiuso in un decoro ch’è rancore;
ciò che era quasi una vecchia fiera
di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch’è spento dolore.
Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore. “…
Piccolo documentario che abbiamo fatto nel 2006 sul complesso fabbrile di Can Ricart (Barcellona), colpito dagli effetti dell’enorme progetto urbanistico “22@”. Le fabbriche, laboratori e studi che usavano l’antica struttura di fine 800 sono state obbligate a spostarsi, così come la maggior parte degli abitanti delle case intorno. Ora, su parte di quest’area sorge il nuovo (e vuoto) “Parc Central” di Jean Nouvel. …
“Guardate La Mina come cambia“, si legge su un cartello dalla Ronda Litoral, superando dall’autostrada gli enormi edifici del quartiere della Mina de Barcellona. Qui negli anni ’60 son stati alloggiati gli abitanti del Campo de la Bota, quartiere a gran maggioranza gitano, per ripulire la zona della costa che oggi è il “Forum”. Francisco Franco in persona inaugurò il nuovo quartiere, la cui scala ancora oggi fa impressione; figuriamoci mezzo secolo fa, agli occhi degli abitanti delle baracche del litorale. Nell’occasione del Forum delle Culture 2004, la Mina ha ricevuto un altro “piano integrale”, opera del Consorcio de La Mina: dopo vari anni di inutili trattative con il Consorzio, la Piattaforma di associazioni ed abitanti della Mina ha deciso di opporsi direttamente al progetto, e ci ha chiesto un inchiesta sulle opinioni degli abitanti del quartiere rispetto alla trasformazione del loro quartiere. Questo lavoro è stato presentato insieme alle alegaciones fatte dalla Piattaforma contro il piano integrale. Una cosa è come si vede cambiare la Mina da una macchina in corsa sulla Ronda Litoral, un’altra è vederla con gli occhi dei suoi abitanti, dalle piazze in mezzo ai palazzi. Si vede la parte posteriore del cartello.
13-1-1974, immagini dell’archivio della giornalista Maria Favà, prese nelle baracche del Campo de la Bota, durante la demolizione e il trasloco degli abitanti verso i palazzi de La Mina (visibili sullo sfondo). Ora in questa zona c’è il grande complesso del “Forum delle Culture 2004”. La lapide che ricordava le migliaia di dissidenti politici fucilati dal franchismo in quello stesso posto chiedeva “la pace, ma non l’oblio”; ma è stata rimossa per celebrare il “Forum”.
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