Quaderno Giallo2020-2021

1.

"Così, riconosciutisi padroni delle cose, si può tornare alla fatica quotidiana e trascorrere ogni giorno in quel ricordo" (Upton Sinclair, La Giungla, p.38)

2.

Michael Herzfeld, 2004, The Body impolitic. Gli artigiani di Rethemnos (Creta) associati all'artificio ma marginalizzati dal mercato e dall'artificiale, incorporano la marginalità imposta da un sistema di valori (axia) elaborato dall'esterno (neoclassicismo) in posizioni e attitudini corporee (kormostasia), di sfida anche collettiva alla marginalizzazione (tra cui gentrificazione, crisi dell'apprendistato, economica, etc). Simile ai pastori che fanno alleanze attraverso il furto, anche questi urban sophisticateshanno modelli di sfida allarmanti per gli stranieri. Antropologi spesso cedono al discorso sull'uniformità del mondo globalizzato, e perdono di vista le delicate creatures che sono i mondi locali, "caught in the spider's web of global value". La costruzione del corpo.

3.

Mafe Moscoso Romero, Guayaquil 'colonial' virus (El Salto, 4/4/2020). Il virus arriva a Guayaquil portato da una ecuatoriana che lavorava a Madrid. L'esplosione del mercato spagnolo richiedeva migliaia di badanti e donne delle pulizie per permettere alle donne spagnole di lavorare fuori casa. Gennaio è un buon momento per tornare. Decenni di espulsioni per estrattivismo e trattati di libero commercio creano migliaia di disoccupati che vanno a lavorare in Spagna, diventano la maggior comunità migrante del paese, e con la crisi del 2007 molte tornano ma molte restano. Giorni dopo, grande matrimonio dell'oligarchia, con invitati dall'Italia. Altissimo numero di contagi soprattutto tra i lavoratori di servizio. Totale disprezzo dell'oligarchia verso le leggi e la salute del popolo. Il paese è il loro feudo. Risultato: una città piena di cadaveri, che non si possono neanche seppellire. È l'effetto di queste politiche coloniali che obbligano gli espulsi a vivere a decine di migliaia di km dalle loro famiglie.

4.

Michael Jackson, At home in the world. "For a householder, life without walls is practically inconceivable". "We live in built-up environments. Our habitual patterns of movement in the everyday world are constrained by the parameters of houses, buildings, rooms, and thoroughfares. Ours is a habitus of walls and enclosures, of well-marked exits and entrances, paths and roads. This material habitus determines a particular sensibility which sees boundaries as a precondition of meaning. The constructed world - nailed, bolted, screwed, and cemented into place - predisposes us to make sense of experience by cutting it up and framing it with concepts and categories. For us, security is a function of the substentiality of the ideas and places we construct. Existentially and discursively we are less at home with indeterminate images and open horizons" (p.85). "Emile Durkheim in The elementary forms of the religious life called Australian Aboriginal religion 'the most primitive and simple religion which is possible to find'. Aboriginal worldviews are 'rudimentary', he wrote, because 'the house and even the hut are still unknown among them'".

5.

Giovanni Pizza, 1996, Sulla possessione europea. Grottanelli critica Ginzburg e il suo uso di "sciamanismo", proponendo invece l'espressione "possessione europea". Si chiede perché non ha pensato al tarantismo. Atkinson 1992 aveva allertato contro la reificazione della categoria sciamanesimo. Re Guntram, e altri animali che escono dal corpo: Ginzburg lo considera un "viaggio sciamanico". Ma sembra proprio possessione!

Sciamanismo e possessione: divisione proposta da Eliade, da un lato dominare gli spiriti, in Europa, dall'altra esserne dominati, Africa. Grottanelli critica questa divisione; Leiris 1958 e Métraux 1958 ne fanno una "commedia della marginalità", mentre De Martino 1961 e Boddy 1989 una "critica corporea dell'egemonia". Lewis 1971 crea tipologie: "possessione periferica". Gallini riprende Rouget: vuole mostrare che il tarantismo è possessione (De Martino si rifiuta, ma non segue un'analisi). Attenzione al modello terapeutico, perché non c'è solo la terapia! Olivier de Sardan 1994: l'illusione terapeutica non coincide con le teorie locali. Boddy 1994: Non dobbiamo più considerare la possessione una categoria indipendente del contemporaneo. È un prisma, che scompone concezioni naturalizzate di persona, genere, corpo. Bastide, 1974: la possessione è un significante che cambia di significati nel corso del tempo! Va compresa ricostruendo la profondità storica.

6.

Omerita 18/2/2021. Confronto tra registrazione [di Sandro Portelli] e di Agostino Toccacieli che corregge la registrazione. I letterati applicano modelli letterari: canto lirico monostrofico peer dire lo stornello. Costantino Nigra: al Nord si produce l'epica fondativa, a Sud il canto lirico monostrofico. Come dire: pizza e mandolino! Eppure Sandro trova l'epica narrativa a Casalotti, cantato da una donna calabrese, il testamento dell'avvelenata. Il problema è che si fa ricerca solo al Nord! Tommaseo che 'fa venire la donna' a cantare, e la considera significativa solo se riprende il repertorio colto. Pitré, medico condotto, entra nelle case, parla dialetto, giustifica la mafia. 1911: mostra delle regioni italiane. Lamberto Loria, folgorato a Circello nel Sannio, scopre il Sud - e sguinzaglia i suoi nelle regioni a cercare il costume tradizionale, che ovviamente non esiste. Il vestito era l'abito da lavoro! Ma il fascismo ce lo ripropone, e ce lo troviamo ancora nelle feste popolari. Un suo collaboratore è Athos Mainardi, circola con la carabina ed è terrorizzato dal popolo. Ma all'interno c'è una mostra sull'agro romano, con Duilio Cambellotti, Sibilla Aleramo, Giovanni Cena: registrazione di Nello Innocenti di Palestrina che canta a Torrenovva, e nomina Giovanni Cena: il professore di Roma che viene arrestato. È una ricerca dal basso: portano i contadini a Roma a illustrare il loro modo di vita.

Anche allora c'era l'accademia contro la ricerca impegnata: dura fino a De Martino, che va nelle case a raccogliere le storie e le vite dei contadini, per riportarle nella storia. Cirese fonda la demologia in Italia, cercando di tenere insieme Tommaseo, Pitré, fino a Gramsci. Una disciplina che studi la cultura contadina "fuori dalla storia". Ma Gramsci spiegava che è solo nella dialettica con la cultura egemone che vive la cultura popolare. E così Lombardi Satriani va in Salento e trova un popolo con i jeans, i cappelletti USA, e li considera ormai non autentici; cioè, vanno bene solo se stanno fuori dalla storia. Alfonso Di Nola nel suo lavoro mette in luce quant'è sbagliato questo approccio. Giovanna Marini lo intervista negli anni Settanta, Di Nola le dice venite nelle periferie a vedere cosa succede, altro che finita la sacralità popolare. Mi sono portato dietro Ferrarotti, e non ci credeva. Non sono affatto fuori dalla storia: sono tecnici di laboratorio, sono persone avanzate, ma mantengono un legame con la cultura di origine.

Questa costruzione accademica ha influenzato anche le disposizioni ministeriali, e abbiamo musei in cui non troverai mai un trattore. Nel tempo nasce anche l'antropologia dei patrimoni, con Clemente, che mette al centro le comunità. Non è più il demologo ad andare lì, ma le comunità che parlano con la loro voce. Ultimamente il "dare voce" si trasforma in patrimonializzazione Unesco, che spesso finisce per riguardare più la spendibilità turistica che la reale rilevanza del patrimonio. Classe in sé, classe per sé. Francesco Giannattasio: "uno strumento contadino dell'epoca industriale", anche influenzato dal Bosio. La "purezza dell'origine" perde peso. "Quando Lanternari credeva che fossero le mie fantasie, l'ho portato a Cocullo. Vieni sul posto. Vedi la gente che ha perduto l'anima nelle città e la cerca nei paesi".