“Un oasi di lusso nella capitale della mafia”, titolava un periodico peruviano che ha pubblicato di recente questo fotoreportage sulla vita quotidiana del circolo Posillipo a Napoli. Eppure, nonostante i tanti indizi che sembrano dimostrare il contrario, Napoli non può essere ancora assimilata allo stereotipo della città sudamericana, con i ricchi chiusi nei loro bunker dorati e il popolo per strada a scannarsi a colpi di revolver. Sia perché i soci del Posillipo non sono poi così ricchi come si potrebbe immaginare, ma soprattutto perché Napoli, come le città sudamericane, è un posto ben più complesso delle narrazioni univoche che ne fanno i mass media, che ora ve(n)dono solo i morti ammazzati, la legge violata, il caos urbanistico e sociale, mentre negli anni Novanta raccontavano solo di monumenti riaperti, del dinamismo della nuova classe dirigente e del turismo ritrovato. Eppure la camorra controllava i quartieri anche allora, le periferie erano luoghi di seconda classe e i ragazzini cominciavano a farsi di crack e cocaina al riparo dell’invisibilità in cui faceva comodo relegarli; tutte cose che, in quel momento, non andavano troppo di moda.
Allo stesso modo, ora che le cronache (locali e nazionali) raccontano degli operai napoletani, come accade ormai con frequenza per i cinquemila della Fiat di Pomigliano d’Arco in cassa integrazione da due anni, bisogna stare attenti a non cadere nel tranello, a non semplificare, a non contrapporre in modo troppo automatico le due immagini: ricchi e poveri, ozio e fatica, privilegio e sfruttamento. Certo, questo è quel che salta agli occhi, ma è meglio andare a vedere da vicino: chi sono, da dove vengono, a cosa aspirano gli ultimi rappresentanti di una classe operaia residuale che però, in un contesto di disoccupazione generalizzata, costituiscono ancora un manipolo di “privilegiati” della fatica.
Insomma, o bianco o nero. Per città come Napoli è sempre stato così. Ma chi ha voluto, e vuole, capirci qualcosa in più, non si è fermato alle apparenze. Per questo allora è importante che esistano anche esperienze come questa, per aiutarci a indagare le sfumature.
- Reportage e articolo di Carola Pagani sul Circolo Posillipo
- Trailer del film “La fabbrica incerta” di Luca Rossomando, sullo stabilimento Fiat di Pomigliano D’Arco
- Pagina web di Napoli Monitor, mensile di cronache, disegni, reportage