Sono morte perché erano povere

24/09/2018 admin 0
È stato uno scandalo quando l'opposizione britannica ha proposto l'esproprio di appartamenti vuoti per alloggiare i superstiti dell'incendio della Grenfell Tower. Nel passato però il governo dell'UK aveva già adottato misure di questo tipo per affrontare la crisi degli alloggi; naturalmente, obbligato dal movimento di occupazione...

Ancora sulla Vila Olímpica di Barcellona

15/09/2016 admin 0
La Vila Olímpica è considerata la più importante operazione urbanistica realizzata a Barcellona nel XX secolo. Per realizzare la sua costruzione si demolirono edifici obsoleti e si cacciarono i loro abitanti, come nelle riforme igieniste del XIX secolo. Ma le memorie esiliate hanno sopravvissuto all'urbicidio, e recuperano la loro esistenza ogni volta che gli sfrattati tornano sui luoghi recuperati.

Siamo stati sempre una frontiera: il quartiere Icària, prima di diventare Vila Olímpica

17/07/2014 admin 0
Com'erano i quartieri di Barcelona negli anni Ottanta? Noi che non abbiamo avuto la fortuna di conoscere Barcellona prima delle Olimpiadi del '92, abbiamo poche possibilità di cogliere qualcosa di quella vita prima del turismo, di quella gloria prima della fama. Erano anni che cercavamo questo documento, e finalmente la nostra compagna Gabriela Navas Perrone l'ha trovato, niente meno che nell'archivio dell'Istituto Archeologico di Barcellona (sic!): lo studio "Historia y vida cotidiana, el barrio de Icària, futura Vila Olímpica", un lavoro giovanile dell'antropologa Concha DONCEL, che nel 1988 per incarico della società Vila Olímpica 92 S.A. ha intervistato gli abitanti dell'ormai demolito quartiere di Icària, testimoniando l'esistenza di un paesaggio dolce e familiare in questa zona di città minacciata di demolizione già dai tempi del Plan de la Ribera (1965).

Due città nella stessa Lisbona

27/08/2013 admin 0
Due Lisbone coesistono nello stesso spazio, ed esemplificano due immaginari urbani particolari: Le Marchas dos Santos populares evocano la memoria impossibile di un'organicità perduta, un tempo precedente alla "Fisura Pombalina", quando tutta Lisbona era "bairrista".
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Memorie di resistenza: la Flor de Maig

30/07/2013 admin 0

La storia di Barcellona si può raccontare a partire dalle sue trasformazioni: dai piani urbanistici, i progetti ed i lavori, insomma, concentrandosi su ciò che muta. Ma si può anche raccontare a partire da ciò che rimane, attraverso gli elementi che sopravvivono, che sussistono nella voragine originata dalle lotte sul territorio. Alcuni elementi – parchi, piazze, edifici, angoli – come dicevano i sociologi urbani classici, mantengono un’identità, delle relazioni ed un significato popolare enorme. È il caso della Flor de Maig, la sede emblematica di una delle grandi cooperative operaie del secolo XIX e XX, che è portatrice della memoria di Poblenou: non una memoria qualunque, ma la memoria di una resistenza. Sin dal 2012, alcuni abitanti del quartiere ne hanno recuperato l’edificio, per trasformarlo in un luogo di denuncia contro la direzione di Barcellona come città neoliberista, o, come dice la loro web: per rispondere ai bisogni, alle sfide ed ai desideri insoddisfatti nella società capitalista attuale. Ci riusciranno?

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Barcelona, fronteres irregulars

06/05/2012 admin 0
Una sèrie desordenada de textes, imatges, pàgines web, llibres, reportatges, sobre les diferents barcelones que hi ha entre mar i muntanya, entre el Besós i el Llobregat. Barcelona bordes irregulares [veure fotos][llegir text] és un reportatge de Rosario Kuri (2012) que planteja un recorregut aleatori per les perifèries, fragmentant l'ordre de la postal i expressant la diversitat de paisatges i persones que conformen la ciutat. La Rabassada o l'utopia de l'oci burgués [pàgina web] és un llibre publicat per Turiscòpia (2012) sobre el casino que hi havia a principis de segle a la muntanya del Tibidabo. Projecte Icària [pàgina web][album] és un blog sobre Poblenou i el seu patrimoni industrial, amb una gran quantitat de fotos de Marta Domínguez Sensada de les zones enderrocades als anys 90 . Los intelectuales contra el Raval [entrada al blog] és un brillant text de Rodulfo Rufián Roto sobre la violència simbòlica dels mitjans de comunicació, en ocasió de la obertura de la filmoteca del Raval. Los jóvenes del barrio un vìdeo de 1982 sobre el barri de Canyelles (Roquetes), a mirar a Youtube. Per acabar, un article del New Left Review disponible en línia, "El modelo español" d'Isidro López & Emmanuel Rodríguez [en anglès][en castellà], i un text fonamental sobre la construcció del mite negatiu sobre el barri Xino: Chris Ealham (2005) "An imagined geography. Ideology, urban space and protest in the creation of Barcelona's 'Chinatown'", IRSH vol.50, continuació ideal del famòs "Geography of Evil" de Gary MCDONOGH (1987).
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Barcellona, bordi irregolari

06/05/2012 admin 0
[caption id="attachment_3499" align="alignleft" width="670" caption="Dal portfolio "Barcelona bordes irregulares" di Rosario Kuri (2012)."][/caption] Una serie disordenata di testi, immagini, pagine web, libri, reportage, sulle diverse barcellone che ci sono tra il mare e la montagna, tra il Besòs e il Llobregat. Barcelona bordes irregulares [foto][testo] è un reportage di Rosario Kuri (2012) che propone un percorso aleatorio tra le periferie, rompendo l'ordine della cartolina ed esprimendo la diversità di paesaggi e persone che conformano la città. La Rabassada o l'utopia de l'oci burgués [pagina web] è un libro pubblicato da Turiscòpia (2012) sul casinò che c'era a inizio 900 sulla montagna del Tibidabo. Projecte Icària [web][album] è un blog su Poblenou e il suo patrimonio industriale, con una gran quantità di foto di Marta Domínguez Sensada delle zone demolite negli anni 90. Los intelectuales contra el Raval [post nel blog] è un testo brillante di Rodulfo Rufián Roto sulla violenza simbolica dei mass media in occasione dell'apertura della filmoteca del Raval. Los jóvenes del barrio un video del 1982 sul quartiere di Canyelles (Roquetas), da guardare su Youtube. Per finire, un articolo del New Left Review disponibile online, "El modelo español" di Isidro López & Emmanuel Rodríguez [in inglese][in spagnolo], e un testo fondamentale sulla costruzione del mito negativo sul barrio Chino: Chris Ealham (2005) "An imagined geography. Ideology, urban space and protest in the creation of Barcelona's 'Chinatown'", IRSH vol.50, seguito del famoso "Geography of Evil" di Gary MCDONOGH (1987).
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Squatting in Europe

06/01/2012 admin 0
Squatting in Europe è una rete di ricerca su movimento squatter in Europa. Le origini dei suoi membri sono diverse: Brigthon, Madrid, Barcellona, Berlino, Copenaghen, Rotterdam, Roma, Catania, New York, Vermont, Amsterdam, Parigi..., così come le posizioni che hanno i diversi ricercatori (alcuni universitari, altri attivisti, altri a cavallo) e naturalmente mobili. A partire da questa diversità i membri condividono l'impegno e la vicinanza alle varie espressioni del movimento “okupa” (squatter), una pratica di dialogo e riflessione con i protagonisti di esperienze di questo tipo, ed un impegno nella pubblicazione di materiale copyleft e libero. Ogni volta che la rete si riunisce in una città si usano spazi occupati per le riunioni, aprendo il dibattito alla gente che usa ed abita gli spazi. Dal 2009 le riunioni sono state a Madrid, Milano, Londra, Berlino, Amsterdam; l'ultimo incontro (dicembre 2011) è stato a Copenhagen, tra la Bolsjefabrikken e la Youth House. I risultati di questo lavoro in rete ed incontri periodici è l'arricchimento dei vari lavori attraverso il dibattito e l'esperienza dei luoghi visitati, nonché la produzione di materiale collettivo da prospettive multisituate.
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Herstory of the revolution: donne ribelli in Egitto

11/08/2011 admin 0
"Permettere a mia figlia di dormire a piazza Tahrir, ovviamente, è stata una decisione rivoluzionaria. È l'effetto della rivoluzione sul nostro modo di vedere e fare le cose". Hanan Sadek, 52 anni, lavora in una compagnia petrolifera "Non dimenticherò mai quel soldato. Non mi guardava, cercava espressamente di non incrociare il mio sguardo, e piangeva. All'improvviso, cominciarono a sparare tutti insieme" Sanaa Seif, 17 anni, studente "Vivevamo con gli occhi chiusi. Non vedevamo quello che avevamo davanti agli occhi" Mona Hussein, 50 anni, casalinga Ogni settimana, l'equip indipendente di Leil-Zahra MORTADA mette su "Words of Women from the Egyptian Revolution" un piccolo video con la voce di una donna: la rivoluzione egiziana non si può raccontare solo come la classica storia virile (history) di eroi e martiri. Herstory è la versione che anche i fanatici della rivoluzione preferiscono evitare: perché l'esistenza di donne arabe ribelli, è una contraddizione troppo grande per la versione standard della storia.
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Due nuovi libri su Barcellona

02/05/2011 admin 0
Sono usciti di recente due libri di Chiara Ingrosso sulla storia urbana e architettonica di Barcellona. Il primo analizza le trasformazioni della città, dal franchismo fino ai progetti per il futuro; il secondo è un percorso attraverso quattro quartieri, la Barceloneta, il Poblenou, La Mina e Bon Pastor. Illustrati dalle fotografie di Mario Spada e scritti di fatto in continuità, i due volumi mostrano un’immagine dela capitale catalana ben diversa dal modello urbano che da anni incarna in Europa e nel mondo, evidenziandone i numerosi lati oscuri.
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Foto di Montjuïc, Barcellona

10/04/2011 admin 0
Quattro foto della montagna di Montjuïc, quando ancora ci viveva gente sopra. Anche se per la storia vi erano solo "baracche", c'è chi ricorda case, titoli di proprietà, strade e numeri civici. Queste foto vengono dalle collezioni private degli ex abitanti del quartiere "Eduardo Aunós" nella Zona Franca. I vecchi "baraccati", quasi tutti andalusi e mursiani appena arrivati, dovettero lasciare le loro case negli anni '20 perché sul monte si celebrasse l'Esposizione Universale; furono riubicati nelle Casas Baratas, ma anche da lì i loro figli e nipoti furono sgomberati a partire dagli anni '90. Il bisogno di terreno ricade di nuovo sulle spalle dei migranti; non importa da quante generazioni siano nella loro "terra d'accoglienza".
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La montagna dimenticata: geopolitica quotidiana a Sarajevo

29/03/2011 admin 0
Lo sai quando è stata l’ultima volta che sono salito sul Trebević? Febbraio ’92. Prima ci andavo tutti i fine settimana con mio padre. Non ci sono più tornato. Da lì sono cadute sul tetto della mia casa 22 granate. Adesso lo vedo tutti i giorni dalla mia finestra e vorrei solo che sparisse". Bojan, sarajevese di 30 anni.
Ormai gli abitanti di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina) non salgono più sul monte Trebević, anche se la guerra è finita 15 anni fa. I ristoranti panoramici sono distrutti, la teleferica che collegava la montagna con la città non funziona più, e soprattutto ci sono zone dove potrebbero ancora esserci mine. Ma non è per mancanza di fondi che le autorità federali mantengono il Trebević in questo stato di "terra di nessuno": la città divisa conviene a entrambi i nazionalismi, e una barriera invisibile che separi "noi" da "loro" indebolisce (mina!) il progetto di convivenza postbellico e il sogno di una città di nuovo universale.
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La Riconquista di Alcoi

19/03/2011 admin 0
[caption id="attachment_1958" align="aligncenter" width="640" caption="El Partidor, quartiere di Alcoy (Alicante). Foto di Jordi Flores Casasampere"][/caption] La trasformazione del centro di Alcoy, antica citta industriale tra Alicante e Valencia, implica grandi demolizioni nel quartiere del Partidor, culla delle lotte operaie della Spagna. Il Comune compra uno a uno i palazzi del quartiere e li svuota di abitanti, favorendo il degrado e legittimandone la demolizione. In nome del bene comune e del miglioramento della vita urbana, in tutta la Spagna vengono cancellati i quartieri storici del proletariato, come se la storia fosse solo quella borghese; questo processo è ancora piu drammatico nelle città in cui furono più forti le lotte e proteste contro il capitalismo nascente. "La vergogna di obbligarti ad andare al tuo funerale", cantava il poeta di Alcoy Ovidi Montllor, rispetto alla ricostruzione di un campanile bruciato durante la Guerra Civile.
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Articoli sulle rivolte nel Maghreb

30/01/2011 admin 0
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Un concorso di idee contro la demolizione di un quartiere popolare

22/01/2011 admin 0
Tra il 2009 e il 2011, alcuni membri del nostro gruppo di lavoro hanno collaborato con l'organizzazione del Concorso internazionale d'idee Repensar Bonpastor promosso da un gruppo di architetti e urbanisti di Barcellona in collaborazione con l'Alleanza Internazionale Abitanti. Dopo vari anni di ricerca (2004, 2009) nelle casas baratas di Bon Pastor, e grazie alla relazione durevole con una serie di famiglie del quartiere, siamo arrivati ad una conclusione: che nonostante il costante bombardamento, mediatico ed istituzionale, sulla necessità di "rimodellare" (cioè demolire) questo gruppo di case popolari "rosso" e popolare, costruito dal Comune di Barcellona nel 1929, sarebbero possibili altre soluzioni, che permetterebbero di conservare la specificità storica e sociale che questo quartiere rappresenta per i suoi abitanti e per tutta la città. Le culture, abitudini, tecniche e linguaggi sviluppati nel corso dei decenni dagli abitanti delle 784 casas baratas, e legati a questa specifica forma di vita, difficilmente sopravviveranno alla demolizione del quartiere. Inoltre, molti abitanti, a partire dall'arrivo di questa presunta "modernità" che il comune porta sotto forma di una demolizione, si sono visti obbligati ad abbandonare il quartiere, o a soffrire violenti sgomberi.