movimenti sociali
Un congresso su ricerca e attivismo urbano negli USA
Criminalizzazione della lotta per la casa in Brasile
City Life: da vittime della crisi a attivisti contro la speculazione
A Boston, dove si concentrano molte delle università più importanti del mondo, nonché le sedi di corporazioni finanziarie che reggono le fila dell’economia mondiale, la disparità sociale è oggi la più alta degli Stati Uniti: a Roxbury, Dorchester o East Boston, a molti km di distanza da Harvard e il MIT, migliaia di latinoamericani, afroamericani o caraibici vivono in condizioni di miseria che non hanno uguali in nessuna città dell’Europa occidentale. …
El Haouma, cioè il quartiere
Antropologia orizzontale sui margini di Barcellona
Una città morta
Come in un gioco di scatole cinesi, in questo documentario non solo si mostra magistralmente la corruzione istituzionale e politica sulla quale si basa la montatura orchestrata dalla polizia e chiamata ‘4F’, iniziato il 4 febbraio 2006 nella calle Sant Pere Més Baix di Barcelona, ma la comprensione dell’orrore si estende in circoli concentrici sempre più ampi, dalla polizia, alla magistratura, alla stampa, ai servizi sociali, al comune, alla violenza urbanistica, in breve, al potere in sé. …
Resistere è vincere: 10 anni nel Forat
La Rumba di Barcellona (l'”effetto Can Vies”)
C’è vita in laguna
Hic sunt dracones: modernità multiple a Kathmandu
Ciudad Meridiana… esiste!
La storia del quartiere di Ciudad Meridiana è un’ottima sintesi della schizofrenia urbanistica di Barcellona. Costruito negli anni ’60 su un terreno che era stato considerato troppo umido per farci un cimitero, senza servizi né infrastrutture, isolato e poco abitabile però con un forte attivismo sociale, è stato sempre un territorio problematico e sconosciuto al resto della città: molti dei suoi abitanti hanno iniziato a lasciarlo già negli anni ’80, in cerca di un miglioramento sociale e spaziale, superando il decennio in cui il quartiere aveva toccato l’apice della sua popolazione. Dal 2001, con la “bolla immobiliare” che avvolgeva la Spagna e la Catalogna, iniziarono ad arrivare i migranti, con mutui a garanzie incrociate e altre amenità inventate dalle banche per “infiltrarsi nel mondo dei poveri urbani”, come scrive l’antropologo Jaime PALOMERA che ha studiato questo processo. Dopo, già in piena crisi, si è riparlato di Ciudad Meridiana come villa sfratti, e ora di nuovo come quartiere di attivismo e occupazioni. In questi giorni c’è stato un dibattito significativo: il Comune propone di costruire lì un innovativo “FabLab” connesso al MIT, ma gli abitanti richiedono lo stesso spazio per una mensa autogestita per far fronte alla miseria crescente in cui versano molte famiglie [vedi l’articolo].
- Jaime PALOMERA (2013) “How did finance capital infiltrate the world of the urban poor: home ownership and social fragmentation”, International Journal of Urban and Regional Research [scarica il pdf – articolo su Wiley]
- Fotoreportage su Diagonal: “Infiernos y solidaridades en Ciudad Meridiana“
- ALBUM DI FOTO di Ciudad Meridiana di José Mansilla, 2013 (e una del 1966).
- Sulla stampa: La Directa “Resistenza a Villa Sfratti” :: Lavanguardia.com “¿Inventar o comer?” :: elperiodico.com “Arroz, aceite y leche, o I+D” :: Elpais.com “Ciudad desahucio”, 20minutos “Villa desahucio” , Abc.com “Tres familias desahuciadas se instalan en el bloque okupado”
- Links: Associació de Veins de Ciutat Meridiana :: Associació 500×20 Prou Especulacio; :: Qualche domanda all’Associació 500×20 [in PDF]
Memorie di resistenza: la Flor de Maig
La storia di Barcellona si può raccontare a partire dalle sue trasformazioni: dai piani urbanistici, i progetti ed i lavori, insomma, concentrandosi su ciò che muta. Ma si può anche raccontare a partire da ciò che rimane, attraverso gli elementi che sopravvivono, che sussistono nella voragine originata dalle lotte sul territorio. Alcuni elementi – parchi, piazze, edifici, angoli – come dicevano i sociologi urbani classici, mantengono un’identità, delle relazioni ed un significato popolare enorme. È il caso della Flor de Maig, la sede emblematica di una delle grandi cooperative operaie del secolo XIX e XX, che è portatrice della memoria di Poblenou: non una memoria qualunque, ma la memoria di una resistenza. Sin dal 2012, alcuni abitanti del quartiere ne hanno recuperato l’edificio, per trasformarlo in un luogo di denuncia contro la direzione di Barcellona come città neoliberista, o, come dice la loro web: per rispondere ai bisogni, alle sfide ed ai desideri insoddisfatti nella società capitalista attuale. Ci riusciranno?
- José MANSILLA (2013) “Nunca nos fuimos. Frontera, Memoria y Resistencia en la Flor de Maig”, Intervento alle III Jornades Doctorals d’Antropologia Social. Universitat de Barcelona, 5 e 6 Giugno 2013. Barcelona.
- Pagina web dell’Ateneu Flor de Maig :: Video del giorno dell’apertura :: Foto del centenario sulla pagina dell’Archivio Storico di Poblenou :: Un po’ di storia dell’Ateneu sulla pagina Històries del Poblenou: parte1 – parte2
- Isaac MARRERO (2003) ¿Del Manchester catalán al SOHO barcelonés? La renovación del barrio del Poblenou en Barcelona y la cuestión de la vivienda.
- Sulle cooperative operaie di Barcelona: Marc DALMAU, Iván MIRÓ, Dolors MARÍN (2010), Les cooperatives obreres de Sants: autogestió proletària en un barri de Barcelona (1870-1939), Barcelona: La ciutat invisible.
- I nostri lavori su Poblenou (2006): “El Pla de la Ribera: el veïnat contra la dictadura” :: Entrevistes a Can Ricart :: Video “Des del Ressentiment o la batalla de Can Ricart” :: Mapa de afectació de Can Ricart :: Altri post su Poblenou
Taksim halkindir- Taksim è del popolo!
“Quando stamattina faccio un salto al parco, trovo Taksim già straripante di gente in febbrile attività, fra bandiere di partiti della sinistra extraparlamentare, di gruppi della società civile, dalle femministe alle realtà LGBT, dai curdi agli anarchici, dai musulmani anticapitalisti ai marxisti…” Un commento dalla nostra corrispondente a Istanbul:
[audio: http://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2013/06/CavBella.mp3|titles=Cav Bella|artists=Grup Yorum]…
Assemblea Mondiale degli Abitanti al FSM di Tunisi
Dal 26 al 30 marzo, a Tunisi, nel quadro del Forum Sociale Mondiale, si sta svolgendo l’Assemblea Mondiale degli Abitanti (AMA), organizzata dalle reti International Alliance of Inhabitants, Habitat International Coalition, a No-Vox. Ecco il programma; in preparazione dell’AMA, l’Alleanza Internazionale Abitanti ha realizzato il progetto visuale Memoria degli abitanti, raccogliendo centinaia di interviste ad attivisti per il diritto alla casa in 4 continenti. Aggiungiamo qualche riflessione sul Forum stesso, previsto in tempi di euforia generalizzata, ma che ora trova una realtà sociale molto complessa: L’altermondialismo cerca nuova aria a Tunisi, dal blog Tunisie Libre; WSF to blast austerity, Yasmine Ryan su Aljazeera; What I learned about feminism from a Moroccan men’s chorus, Maria Poblet su In these times; e One year after the revolution su Nawaat.…