Come in un gioco di scatole cinesi, in questo documentario non solo si mostra magistralmente la corruzione istituzionale e politica sulla quale si basa la montatura orchestrata dalla polizia e chiamata ‘4F’, iniziato il 4 febbraio 2006 nella calle Sant Pere Més Baix di Barcelona, ma la comprensione dell’orrore si estende in circoli concentrici sempre più ampi, dalla polizia, alla magistratura, alla stampa, ai servizi sociali, al comune, alla violenza urbanistica, in breve, al potere in sé. Come prima De Nens di Joaquim Jordà (2003), ora Ciutat Morta ci guida, a partire da una storia particolare, verso una comprensione profonda e raccapricciante del generale, della società, della città. In memoria di Patricia Heras, poetessa morta.
- “4F con nomi e cognomi: una riflessione sulla polizia, la magistratura, la stampa e la classe politica nell’asfissiante silenzio precedente alla trasmissione di ‘Ciutat Morta’“, Jesus Rodríguez su La Directa, 21/1/2015
- “C’è puzza di marcio a Barcelona“, Revista Argelaga, 27/1/2015
- Due petizioni da firmare: per la riapertura del caso, e per la cessazione dal pubblico ufficio della magistrata che sembrava aver già scritto la sentenza prima ancora di fare il processo.
- Pagina web del film. La casa di produzione è la stessa del documentario No-res: vida y muerte de un espacio en tres actas, sulla demolizione del quartiere Colònia Castells di Barcellona.
- Il sindaco di Barcellona vuole consegnare un premio ai registi, ma loro non lo accettano: come avrebbero potuto prenderlo dalle stesse mani che hanno provocato tutto questo?