Baraka men sakate: basta silenzio!
"Questo popolo, che soffre in silenzio e striscia per le strade, ne ha abbastanza di girare a vuoto; / e LUI cosa fa? riunisce il suo consiglio per accomodare la costituzione! c'è da diventare matti! Vogliono che prendiamo le armi, per strappare i nostri diritti? Sono io che devo scegliere chi voglio sacralizzare! / E se ci vuoi capire, vieni a vivere con noi: dio, patria, LIBERTÀ!". Anche solo quest'ultima frase avrebbe potuto significare l'arresto per Mouade Boulghade (24 anni), rapper marocchino del quartiere Al-Wifaq di Casablanca conosciuto come "Lhaqed" (L7a9ed), l'indignato, in prigione da settembre. Ha modificato l'ultima frase dell'inno nazionale, sostituendo "libertà" a "il re": un attacco simbolico che per il Makhzen - il sistema di potere assoluto che da quattro secoli regna sul Marocco - è più intollerabile di tutte le manifestazioni del Movimento 20 febbraio.