Where is the new urban frontier?

24/07/2015 admin 0

Un congresso internazionale su Capitalismo globale e processi di rigenerazione urbana, in omaggio al grande geografo marxista Neil Smith che ci ha lasciato alcuni anni fa. Ma dove si tiene? Al MACBA, il museo di arte contemporanea costruito nel Raval all’inizio degli anni ’90. …

On està la nova frontera urbana?

24/07/2015 admin 0

Un congrès internacional sobre Capitalisme global i processos de regeneració urbana, en homenatge al gran geògraf marxista Neil Smith que va morir fa pocs anys. ¿On es celebra? Al MACBA, el museu d’art contemporani construit al Raval a principis dels 90. Com Columbia a Harlem, com La Sapienza a San Lorenzo, com el Centre Pompidou a Les Halles, y com moltes altres institucions culturals a barris a renovar, el MACBA va representar el principi de la nova colonització urbana al cor de Barcelona. …

¿Dónde está la nueva frontera urbana?

24/07/2015 admin 0

Un congreso internacional sobre Capitalismo global y procesos de regeneración urbana, en homenaje al grande geógrafo marxista Neil Smith que murió hace algunos años. ¿Dónde se celebra? En el MACBA, el museo de arte contemporáneo construido en el Raval a principio de los ’90. Como Columbia en Harlem, como La Sapienza en San Lorenzo, como el Centre Pompidou en Les Halles, y como muchas otras instituciones culturales en barrios a “regenerar”, el MACBA representó el principio de la nueva colonización urbana en el corazón de Barcelona. Es decir: cuando el espacio dice más que las palabras, cuando el contenedor se pelea con el contenido. Pero, también, invocando la capacidad de, a la vez, trascendir el rencor y no olvidar la historia. Dice Miquel Martí i Pol: vam girar full temps ha, i alguns s’entesten / en llegir encara la mateixa plana (1980) [Hemos girado página hace tiempo, y algunos insisten en leer siempre la misma hoja].

No Image

Avanti con le dicotomie!

11/07/2015 admin 0

Una nota su un dibattito recente nell’ambito della geografia radicale, che ha opposto l’anarchico Simon Springer e il marxista David Harvey. Ognuno difende la sua posizione: Simon sostiene che la geografia radicale dev’essere anarchica; David risponde che non è vero, che dev’essere (o può essere) marxista; Simon risponde che Harvey non ha capito nulla. Il dibattito è interessante, fino a un certo punto, e dimostra che per certe ipoteche del passato, neanche la PAH riuscirà mai ad ottenere la “dazione in pagamento”. Comunque, evidenzia che la geografia critica sta in un momento interessante, e che sullo studio dello spazio si riproducano oggi dibattiti che a suo tempo furono importanti. Che le sabbie mobili del presente contribuiscano a rendere possibile ciò che in altri tempi non si è riusciti a fare.

Approfittiamo per segnalare il Settimo Congresso Internazionale di Geografia Critica, che si terrà a Ramallah, Palestina, dal 25 al 30 di questo mese (Luglio 2015), con il titolo di “Precarious radicalism in shifting grounds: towards a politics of possibility”.

  • Simon Springer “Why a radical geography must be anarchist”, Dialogues in Human Geography, 2014, 4:249-270. (qui con iscrizione sennò su academia)
  • David Harvey “Listen Anarchist”, 2015 (sul suo blog)
  • Simon Springer “The limits to Marx: David Harvey and the condition of postfraternity” (su academia)
  • Katherine Gibson “Thinking around what a radical geography ‘must be'”, prossimamente in Dialogues in Human Geography (su communityeconomies)
  • Pagina dell’International Congress on Critical Geography (ICCG) di Ramallah!

I vinga amb les dicotomies!

11/07/2015 admin 0
Un debat recent dins de l'àmbit de la geografia radical, entre l'anarquista Simon Springer, i el marxista David Harvey. Simon manté que la geografia radical ha de ser anarquista, David respon que ha de ser (o pot ser) marxista; Simon contesta que Harvey no ha entès res. El debat és interessant fins a cert punt, però demonstra que per certes hipoteques del passat, la dació en pagament està lluny d'aplicar-se!

Y venga dicotomías

11/07/2015 admin 0
Una nota sobre un reciente debate en el ámbito de la geografía radical, entre el anarquista Simon Springer, y el marxista David Harvey. Cada uno defiende su posición: Simon sostiene que la geográfía radical tiene que ser anarquista; David contesta que no es cierto, que tiene que ser (o puede ser) marxista; Simon responde que Harvey no ha entendido nada. El debate es interesante hasta cierto punto, y demuestra que para ciertas hipotecas del pasado, ni la dación en pago vamos a conseguir!
No Image

Le periferie di Reclús

11/06/2012 admin 0
Secondo il geografo anarchico Elisée Reclús (1830-1905), le periferie delle grandi città non erano luoghi di esclusione in cui erano confinati coloro che non potevano permettersi di vivere in centro; erano invece proprio i margini, i suburbi, i luoghi ideali per creare forme di vita più vicine alla natura, senza perdere la relazione con il fermento della città (Reclús aveva partecipato alla Comune di Parigi), ma senza soffrire la densità estrema e malata della metropoli. Reclús passò l'ultima metà della sua vita adulta in periferia, rivendicando le ultime frange urbane come gli spazi che rompono la dicotomia tra natura e città - uno dei problemi centrali per i geografi e gli urbanisti della sua epoca, specialmente ecologisti ed anarchici (Patrick Geddes, Lewis Mumford y, en Catalunya, Cebrià de Montoliu).