El Haouma, cioè il quartiere

09/06/2015 admin 0
Cos'è stato di quei ragazzi così celebrati nel 2011, i protagonisti delle cosiddette 'primavere arabe'? Da anni sentiamo parlare solo di politici, di leader, di terroristi... ma la gente normale, a Tunisi, a Casablanca, al Cairo, dov'è? La risposta è facile: nei quartieri. A Hay Hlil, a Oukacha, a Hezbet el Haggana, dove si continua a vivere la stessa rabbia e frustrazione di sempre, di prima delle proteste.
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Heygate era casa nostra

14/03/2015 admin 0

Com’è perdere la tua casa? Che vuol dire essere ‘rigenerati’, quando ti si chiede di lasciare casa tua senza alternative? Che vuol dire ‘casa’ per la gente che sta in queste situazioni – non è un insieme di memorie, eventi, esperienze e connessioni con gli altri? Come si ‘rigenera’ tutto questo?”

Nel Heygate was Home Digital Archive si raccolgono i testimoni di molti ex abitanti di Heygate, il complesso di case popolari del quartiere Elephant & Castle di Londra, la cui demolizione è iniziata alcuni mesi fa. Era nel posto sbagliato nel momento sbagliato: a meno di un chilometro da Buckingham Palace, negli anni delle Olimpiadi. I suoi abitanti si sono trovati di colpo ad essere investiti nella tipica narrativa demonizzatrice, ingannati dalle autorità competenti, alla fine sbattuti ai quattro angoli dell’area metropolitana. E tutto per essere ‘rigenerati’…

Una città morta

21/01/2015 admin 0

Come in un gioco di scatole cinesi, in questo documentario non solo si mostra magistralmente la corruzione istituzionale e politica sulla quale si basa la montatura orchestrata dalla polizia e chiamata ‘4F’, iniziato il 4 febbraio 2006 nella calle Sant Pere Més Baix di Barcelona, ma la comprensione dell’orrore si estende in circoli concentrici sempre più ampi, dalla polizia, alla magistratura, alla stampa, ai servizi sociali, al comune, alla violenza urbanistica, in breve, al potere in sé. …

La caduta dell’impero romano

26/12/2014 admin 0
La rete criminale tessuta sulla capitale italiana si basava sull'attribuzione preferenziale di appalti e coinvolgeva funzionari, politici di sinistra e di destra, cooperative sociali 'rosse', bande neofasciste, giornalisti e l'antico e violento gruppo mafioso conosciuto come la "banda della Magliana".

Terreni vaghi: Eyal Weizman sull’urbanismo militarizzato

03/05/2013 admin 0
Il conflitto territoriale in Palestina ha riformulato il principio secondo il quale un territorio, per essere governato, ha bisogno di essere costantemente rimodellato. Questo principio non riguarda solo la ricerca di una forma coloniale stabile, permanente, 'governabile', ma soprattutto la natura stessa del processo di colonizzazione, che si svolge attraverso la costante trasformazione dello spazio. Imprevedibilità e apparente anarchia sono parte di questa violenta logica del disordine.
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Per un glossario delle retoriche urbane

16/09/2012 admin 0
Nell'ultimo numero della rivista Lo Squaderno si analizzano una serie di termini chiave delle nuove retoriche urbane: articolazioni della "nuova vulgata planetaria" (neoliberal newspeak) su cui ci misero in guardia oltre 10 anni fa Loïc Wacquant e Pierre Bourdieu. Espressioni come "città vibrante", "beni comuni", "creatività", "mixité", "integrazione", e ovviamente "partecipazione cittadina", ricorrono nel lessico delle politiche urbane e servono a giustificare decisioni che contraddicono i significati originali delle parole che le compongono (come già sostenemmo nel lavoro A Barcelona la participación canta). Una serie di studiosi interni ed esterni alle accademie riflettono su queste costruzioni retoriche, con esempi da Napoli, Boston, Istanbul, Amsterdam, Vancouver, e, come no, Barcellona. Il numero è illustrato con il reportage di Rosario Kuri Barcelona bordes irregulares che abbiamo segnalato in un precedente post. Scarica Lo Squaderno n.25 da qui (italiano - inglese).
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Istanbul, città senza limiti. Video “Ekümenopolis”

15/11/2011 admin 0
"A Istanbul abbiamo superato i limiti ecologici, abbiamo superato i limiti della popolazione, abbiamo superato i limiti economici. Se mi chiedi dove ci porterà tutto questo, ti rispondo citando Doğan Kuban: al caos" Mücella Yapıcı, architetto.
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Larache d’estate

16/07/2011 admin 0

Le sere d'estate, il centro di Larache (porto atlantico a un'ottantina di km sud da Tangeri) si riempie di tutti gli emigranti che tornano dall'Europa per le vacanze. Macchine nuove, vestiti europei, atteggiamenti altezzosi: quasi ogni famiglia della città ha qualcuno che vive in Spagna, Inghilterra, Belgio, Francia, Olanda. A Larache - "la perla del nord" - il pesce abbonda, la verdura costa poco e le case non sono care. È stata qui, a inizio '900, la prima iniziativa di edilizia popolare di tutto il Marocco: il quartiere di Kalleto (Hay Jadid, Quartiere nuovo), costruito per i baraccati e i migranti dell'aroubía, le zone rurali. Ogni rissa, ogni notte di tensione, è vissuta con vergogna dagli abitanti del quartiere: perché ricorda loro che non stanno in Europa, dove tutto è perfetto, come paiono affermare gli shikis (pariolini) del centro ostentando la loro presunta ricchezza.

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La Battaglia Navale di Vallekas (Madrid): l’utopia come dispositivo identitario

10/06/2011 admin 0
Quest'anno sarà il 30º in cui, in piena periferia di Madrid, e nonostante le ripetute proibizioni del Distretto, si celebrerà la Batalla Naval de Vallekas: festa popolare e revindicativa che celebra l'indipendenza del quartiere e la sua proclamazione come porto di mare. L'antropologa Elizabeth Lorenzi, che si è tuffata nelle acque del quartiere nel 1998, ha pubblicato di recente un'etnografia della festa (disponible gratis en PDF) nella quale, partendo dalla Battaglia Navale, analizza le trasformazioni urbane e sociali che ha sofferto Vallecas negli ultimi anni, il ruolo che hanno giocato in esse i movimenti politici e sociali, e le implicazioni di tutto questo nella creazione e mantenimento dell'identità del quartiere. La Batalla Naval celebra e rinforza il vallekanismo: il quartiere come ambito di mobilitazione sociale. Un dispositivo simbolico attraverso il quale la lunga storia di lotte politiche, rivendicazioni e movimenti libertari vallecani passano a far parte integrante del processo di costruzione dell'identità del quartiere.
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Roma forestiera (gli usi della diversità)

23/04/2011 admin 0
Se per ragioni urbanistiche e speculative ci sono quartieri della città in cui si concentrano più stranieri (zoning), ovviamente nelle scuole di queste zone ci saranno più bambini/e nati da stranieri. È il caso del quartiere di Torpignattara, nella periferia est di Roma, dove una scuola elementare è da anni al centro di dibattiti pubblici in cui prevalgono parole come "ghetto", "emergenza", "allarme", "banlieue". Mentre i politici (di destra e di sinistra) dicono di essere preoccupati per l'"italianità" della scuola, le sue maestre stanno portando avanti un lavoro degno della migliore tradizione pedagogica italiana, usando la diversità come una risorsa per far fronte ai tagli e alla decadenza delle scuole pubbliche. Fino a quando li chiameranno stranieri? Roma sta cambiando, e mentre alcuni usano questa trasformazione per stimolare la guerra tra poveri, altri hanno capito il suo potenziale per superare il ristagno culturale e politico della cosiddetta "società italiana".

Non siamo soli al mondo: lezioni dal “93” di Parigi

09/02/2011 admin 0
Al Centro Georges Dévereux, fondato da Tobie Nathan all'Università Parigi VIII (nel dipartimento 93, Seine-Saint Denis), lavorano psicoterapeuti, filosofi, curanderos, babalaos, maîtres-des-secrets di innumerevoli origini e "appartenenze", riuniti nell'appassionante ricerca collettiva di una nuova "tecnica dell'influenza" che sappia affrontare in modo decolonizzato e non etnocentrico le complessità di questo mondo: in cui ormai sappiamo bene che "non siamo soli".