Il nuovo modello urbano non può permettere che esistano spazi veramente pubblici, senza mediazioni né barriere, e ancora meno luoghi gestiti in modo orizzontale: tutto deve funzionare come un palcoscenico gerarchizzato e vigilato, in cui le tecnologie, gli ordinamenti, l’arredo urbano e l’urbanistica siano al servizio dei dirigenti depredatori. (Argelaga)
Richiesto dall’autorità di trasporto metropolitano TMB, propietaria formale di questo edificio occupato 17 anni fa, l’intervento della polizia autonomica catalana (Mossos d’Esquadra) ha sgomberato e demolito lo storico Centro Sociale Can Vies nel quartiere di Sants (Barcellona). L’ondata di rivolta popolare concentrata a Sants, per cinque giorni e cinque notti, e le manifestazioni di solidarietà in oltre 60 quartieri, paesi e città dei Paesi Catalani, nonostante l’enorme dispositivo repressivo, hanno superato ogni previsione, e si sono concluse con un tentativo di ricostruzione colletiva del centro sociale!
- Web di Can Vies :: La Directa :: Indymedia Barcelona
- “La ragione della forza nella Barcellona del capitale“, riflessione di Argelaga in varie lingue (spagnolo, catalano, portoghese, francese, italiano). Qui pure in inglese.
- “Can Vies: potenza simbolica e mascheramenti del potere“, articolo di Gerard HORTA su VilaWeb (catalano, qui in traduzione taliana)
- Jordi Borja “La Rosa de Fuego è ancora viva” (in spagnolo)