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Around the world, around the world… INURA, EASA, AAG, IPSA

09/09/2015 admin 0

All’inizio di settembre ad Atene c’è stato il 25° congresso dell’INURA, International Network of Urban Research in Action su “Politiche urbane trasformative”.

A novembre, invece, a Lubljana ci sarà il Convegno della rete di antropologia applicata dell’EASA – European Association of Social Anthropologists, dal titolo promettente:”Perché il mondo ha bisogno di antropologi – temi scottanti del nostro caldo pianeta” (burning themes of our hot planet).

E per finire, ed andare oltre, a fine marzo a San Francisco ci sarà l’incontro annuale dell’Association of American Geographers, e un panel si chiamerà “Narrare il displacement: esperienze vissute di esclusioni urbane sociali e spaziali”. La call for papers sarà aperta fino al 15 ottobre.

E il 7 ottobre invece è l’ultimo giorno per presentare le comunicazioni al panel “Contemporary struggles and revolts in Mediterranean cities” al congreso dell’IPSA – International Political Science Association – che si terrà a luglio a Istanbul.

Insomma, non ci sono scuse! Tutti a lavorare e a presentare proposte, che dobbiamo cambiare questo vecchio paradigma accademico: e i tempi sono propizi.…

Where is the new urban frontier?

24/07/2015 admin 0

Un congresso internazionale su Capitalismo globale e processi di rigenerazione urbana, in omaggio al grande geografo marxista Neil Smith che ci ha lasciato alcuni anni fa. Ma dove si tiene? Al MACBA, il museo di arte contemporanea costruito nel Raval all’inizio degli anni ’90. …

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Avanti con le dicotomie!

11/07/2015 admin 0

Una nota su un dibattito recente nell’ambito della geografia radicale, che ha opposto l’anarchico Simon Springer e il marxista David Harvey. Ognuno difende la sua posizione: Simon sostiene che la geografia radicale dev’essere anarchica; David risponde che non è vero, che dev’essere (o può essere) marxista; Simon risponde che Harvey non ha capito nulla. Il dibattito è interessante, fino a un certo punto, e dimostra che per certe ipoteche del passato, neanche la PAH riuscirà mai ad ottenere la “dazione in pagamento”. Comunque, evidenzia che la geografia critica sta in un momento interessante, e che sullo studio dello spazio si riproducano oggi dibattiti che a suo tempo furono importanti. Che le sabbie mobili del presente contribuiscano a rendere possibile ciò che in altri tempi non si è riusciti a fare.

Approfittiamo per segnalare il Settimo Congresso Internazionale di Geografia Critica, che si terrà a Ramallah, Palestina, dal 25 al 30 di questo mese (Luglio 2015), con il titolo di “Precarious radicalism in shifting grounds: towards a politics of possibility”.

  • Simon Springer “Why a radical geography must be anarchist”, Dialogues in Human Geography, 2014, 4:249-270. (qui con iscrizione sennò su academia)
  • David Harvey “Listen Anarchist”, 2015 (sul suo blog)
  • Simon Springer “The limits to Marx: David Harvey and the condition of postfraternity” (su academia)
  • Katherine Gibson “Thinking around what a radical geography ‘must be'”, prossimamente in Dialogues in Human Geography (su communityeconomies)
  • Pagina dell’International Congress on Critical Geography (ICCG) di Ramallah!

El Haouma, cioè il quartiere

09/06/2015 admin 0
Cos'è stato di quei ragazzi così celebrati nel 2011, i protagonisti delle cosiddette 'primavere arabe'? Da anni sentiamo parlare solo di politici, di leader, di terroristi... ma la gente normale, a Tunisi, a Casablanca, al Cairo, dov'è? La risposta è facile: nei quartieri. A Hay Hlil, a Oukacha, a Hezbet el Haggana, dove si continua a vivere la stessa rabbia e frustrazione di sempre, di prima delle proteste.

Tre nuove presentazioni di ‘La ciudad horizontal’

17/04/2015 admin 0

VENERDI 29 MAGGIO, 19:00: Libreria La Ciutat Invisible, Carrer Riego 35-37 (Sants), con Pere López Sanchez, Stefano Portelli. Organizza: La Ciudad Invisible

– DOMENICA 31 MAGGIO, 11:00: Feria del Libro ‘Literal’, nella tavola rotonda “La ciudad como campo de batalla”, con Manuel Delgado, José Mansilla, Stefano Portelli. Ateneu L’Harmonia, calle Sant Adrià 20 (Sant Andreu) Organizza: Editorial Bellaterra, Editorial Pol·len

– MARTEDI 2 GIUGNO, 19:00: Ateneu Popular Julia Romera, Santa Coloma de Gramanet, con Juan José Gallardo, José Luís Oyón, Stefano Portelli. Organizza: Biblioteca La Hoguera


Antropologia orizzontale sui margini di Barcellona

31/03/2015 admin 0
"La ciudad horizontal", libro di Stefano Portelli (Bellaterra, 2015), sulle casas baratas di Bon Pastor, un quartiere in cui fare ricerca è impossibile senza mettersi in gioco, senza rompere le barriere tra ricercatori e ricercati, senza svelare i veri obiettivi che muovono allo studio. Che in questo caso sono chiari: influire sulla pianificazione urbana, fermare la demolizione delle casas baratas, rivendicare che le decisioni sulle trasformazioni dei territori appartengano ai loro abitanti.
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Heygate era casa nostra

14/03/2015 admin 0

Com’è perdere la tua casa? Che vuol dire essere ‘rigenerati’, quando ti si chiede di lasciare casa tua senza alternative? Che vuol dire ‘casa’ per la gente che sta in queste situazioni – non è un insieme di memorie, eventi, esperienze e connessioni con gli altri? Come si ‘rigenera’ tutto questo?”

Nel Heygate was Home Digital Archive si raccolgono i testimoni di molti ex abitanti di Heygate, il complesso di case popolari del quartiere Elephant & Castle di Londra, la cui demolizione è iniziata alcuni mesi fa. Era nel posto sbagliato nel momento sbagliato: a meno di un chilometro da Buckingham Palace, negli anni delle Olimpiadi. I suoi abitanti si sono trovati di colpo ad essere investiti nella tipica narrativa demonizzatrice, ingannati dalle autorità competenti, alla fine sbattuti ai quattro angoli dell’area metropolitana. E tutto per essere ‘rigenerati’…

Come farla finita con la gentrification

11/02/2015 admin 0
Chi voglia studiare criticamente la città non può prescindere dalla battaglia continua in difesa del concetto di gentrificazione, permanentemente sotto attacco da parte del capitale e dei suoi sgherri. La tesi che la sostituzione residenziale della popolazione antica dei quartieri con un'altra di maggior potere d'acquisto, in fondo, non sia così grave o non sia così frequente, si ritrova dove meno ce lo si aspetta; non si può abbassare la guardia, e bisogna continuamente mettere in luce la possibilità di alternative praticabili. Ravviviamo il discorso con tre interventi interessanti.

Una città morta

21/01/2015 admin 0

Come in un gioco di scatole cinesi, in questo documentario non solo si mostra magistralmente la corruzione istituzionale e politica sulla quale si basa la montatura orchestrata dalla polizia e chiamata ‘4F’, iniziato il 4 febbraio 2006 nella calle Sant Pere Més Baix di Barcelona, ma la comprensione dell’orrore si estende in circoli concentrici sempre più ampi, dalla polizia, alla magistratura, alla stampa, ai servizi sociali, al comune, alla violenza urbanistica, in breve, al potere in sé. …

La caduta dell’impero romano

26/12/2014 admin 0
La rete criminale tessuta sulla capitale italiana si basava sull'attribuzione preferenziale di appalti e coinvolgeva funzionari, politici di sinistra e di destra, cooperative sociali 'rosse', bande neofasciste, giornalisti e l'antico e violento gruppo mafioso conosciuto come la "banda della Magliana".

Sydney città (post)coloniale

22/11/2014 admin 0
In occasione della pubblicazione della web del gruppo di studio Australian 'Ndrangheta di UCL, di cui fa parte il nostro amico Stephen BENNETTS, segnaliamo una serie di video e testi interessantissimi dall'altro lato del mondo, su temi come l'espulsione degli aborigeni dalle terre tradizionali e dai quartieri urbani come Redfern.
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Un pomeriggio a Bellvitge: fotografia partecipativa tra Napoli e Bcn

25/10/2014 admin 0

Vedere le cose e le persone con gli occhi di un altr@: questo fa la fotografia. Quando si applica a una città, e quando è fatta in modo ‘partecipativo’, come nei lavori del Centro de Fotografia Documental (CFD) di Barcellona, la fotografia ci restituisce i nostri quartieri e la gente che li abita riflessi attraverso specchi e punti di visione stranianti, che ce ne offrono una prospettiva insolita. “Scoprire Barcellona sotto un insolito punto di vista” è infatti il titolo del laboratorio organizzato dal CFD e dalla rivista Napoli Monitor, che ha portato una serie di giovani fotografi napoletani a fotografare i quartieri della città. I lavori prodotti – in particolare Un pomeriggio a Bellvitge coordinato da Jordi Oliver – come ogni arte ben riuscita, come l’antropologia urbana dovrebbe fare, ci fanno vedere la città da un punto di vista inusuale, attraverso altri occhi.

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Secondo Congresso internazionale di Antropologia del conflitto urbano

13/08/2014 admin 0

Dopo il successo delle Primeras Jornadas Internacionales del Conflicto Urbano a Barcellona nel novembre del 2012, la segonda edizione si sta svolgendo proprio in questi giorni a Rio de Janeiro, organizzata insieme dall’OACU di Barcellona e dal Laboratorio de Etnografia Metropolitana di Rio. Come si legge nella web del conrgesso, “Così come l’esperienza catalana delle Olimpiadi del 1992 è stata segnalata spesso come fonte di ispirazione per il contesto attuale carioca, la produzione accademica di vari ricercatori brasiliani e stranieri ha permesso di mettere in dubbio la costruzione del “modello Barcelona”, visibilizzando i suoi impatti sociali più perversi, risultato dei processi di internazionalizzazione e mercantilizzazione delle città…”.

Siamo stati sempre una frontiera: il quartiere Icària, prima di diventare Vila Olímpica

17/07/2014 admin 0
Com'erano i quartieri di Barcelona negli anni Ottanta? Noi che non abbiamo avuto la fortuna di conoscere Barcellona prima delle Olimpiadi del '92, abbiamo poche possibilità di cogliere qualcosa di quella vita prima del turismo, di quella gloria prima della fama. Erano anni che cercavamo questo documento, e finalmente la nostra compagna Gabriela Navas Perrone l'ha trovato, niente meno che nell'archivio dell'Istituto Archeologico di Barcellona (sic!): lo studio "Historia y vida cotidiana, el barrio de Icària, futura Vila Olímpica", un lavoro giovanile dell'antropologa Concha DONCEL, che nel 1988 per incarico della società Vila Olímpica 92 S.A. ha intervistato gli abitanti dell'ormai demolito quartiere di Icària, testimoniando l'esistenza di un paesaggio dolce e familiare in questa zona di città minacciata di demolizione già dai tempi del Plan de la Ribera (1965).

Resistere è vincere: 10 anni nel Forat

23/06/2014 admin 0
Sono passati dieci anni da quella notte memorabile quando, dopo molti mesi in cui sopportavamo la sfacciataggine dei signorotti del comune, l'assedio continuo della polizia e la prepotenza degli imprenditori immobiliari, finalmente gli abbiamo restituito il colpo. Quando varie centinaia di abitanti e gente solidale sono riusciti a demolire il muro con cui il sindaco Joan Clos aveva ordinato di imprigionare il Forat de la Vergonya, abbiamo capito che la rivolta non è altro che l'ultimo atto di razionalità possibile di fronte a un ordine governativo basato sul saccheggio di quello che è comune.