La Battaglia Navale di Vallekas (Madrid): l’utopia come dispositivo identitario

Striscione della Battaglia Navale del 2008. Foto: Plug_in_baby (Flickr)

Quest’anno sarà il 30º in cui, in piena periferia di Madrid, e nonostante le ripetute proibizioni del Distretto, si celebrerà la Batalla Naval de Vallekas: festa popolare e revindicativa che celebra l’indipendenza del quartiere e la sua proclamazione come porto di mare. L’antropologa Elizabeth Lorenzi, che si è tuffata nelle acque del quartiere nel 1998, ha pubblicato di recente un’etnografia della festa (disponible gratis en PDF) nella quale, partendo dalla Battaglia Navale, analizza le trasformazioni urbane e sociali che ha sofferto Vallecas negli ultimi anni, il ruolo che hanno giocato in esse i movimenti politici e sociali, e le implicazioni di tutto questo nella creazione e mantenimento dell’identità del quartiere. La Batalla Naval celebra e rinforza il vallekanismo: il quartiere come ambito di mobilitazione sociale. Un dispositivo simbolico attraverso il quale la lunga storia di lotte politiche, rivendicazioni e movimenti libertari vallecani passano a far parte integrante del processo di costruzione dell’identità del quartiere.

¡Vallekas, puerto de mar!, L’assurdo grido a priori a 300 chilometri dalla costa, non nasconde altro che la rivendicazione dell’utopia come motore del cambiamento. Non chiediamo: affermiamo. Vallekas ha il mare e il nostro quartiere è un porto.
[audio: http://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2011/06/Marineros_de_Secano-El_Mecanico_del_Swing.mp3]