Continuiamo con il tema feste popolari: a maggio, nel paese del midi francese les Saintes-Maries-de-la-Mer (Camargue), ha luogo una stranissima festa popolare in cui i gitani hanno un ruolo centrale. Parallela alle celebrazioni per le due sante ufficiali, Santa Salomé e Santa Jacobé, gitani di tutta la Francia e di altre parti d’Europa accorrono alla processione di Santa Sara, Sara Kali, o Sara la Nera: che ufficialmente è solo la serva delle altre due sante, ma che i gitani hanno promosso a loro patrona, e la cui statua immergono nel mare. È una festa inventata alla fine dell’ottocento per promuovere il turismo e recuperare l’economia di una regione depressa dopo l’emigrazione di massa; ma oggi è un curioso festival “di travestimenti”, in cui sembra che sia i gitani che i turisti e i camarguaises siano entrati in pieno nel gioco delle parti, senza vergogna né complessi; per tre giorni, gitani con camper lussuosissimi stringono alleanze e organizzano matrimoni, accampati vicino ai carretti folklorici che i locali organizzano per i turisti. Tutti adottano per alcuni giorni l’identità che gli altri gli attribuiscono, coscienti della loro falsificazione, solo per giocare, per far festa, per cantare e ballare senza nessun riguardo per le tradizioni e gli stili musicali di provenienza. Il flamenco si mischia alle altre musiche, come i gitani ai gadjé, come le acque dolci del Rodano che incontrano l’acqua salata del mare, e le aigues mortes della Camargue si sciolgono nell’acqua viva del Mediterraneo.
- Marc Bordigoni (2002-3), “Le ‘pèlerinage des gitans’, entre foi, tradition et tourisme” Ethnologie française, 2002/3, vol.32, pp. 489-501.
- Tra gli ospiti più fedeli della festa di Santa Sara c’è il gruppo romanés Urs Karpats, qui in un live alla festa del 2010, conosciuti anche come Ursarii, o domatori di orsi
- Imperdibile video sulla festa e Santa Sara, con la musica di Urs Karpaz: TSIGHINDIA SARA KALI :: o anche, Kali Sara dei Latcho Drom
- Sara Kali, cioè Sara la nera, non è riconosciuta come santa da nessuna chiesa; il fatto che la sua statua porti vestiti è un segno distintivo della religiosità popolare – è la devozione stessa del popolo gitano che la canonizza come oggetto di culto. Di fatto la sua statua porta molti vestiti uno sopra l’altro, testimone dell’estrema devozione dei suoi fedeli. C’è chi ha messo in relazione la sua figura con la dea Kali induista, che sotto la forma di Durga è anch’essa portata in processione in acqua in una processione annuale.
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[audio: https://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2013/01/6Rumba-gitana.mp3] Rumba gitana en Santes Maries de la Mer, gravada por Roberto Leydi en 1968