“Don’t be fooled por el mito y la leyenda: né Sin City, né il posto più felice del mondo […] Tijuana non sta mai ferma, […] per questo è così difficile catturarla, e per questo è così facile mettere etichette”. Rafa Saavedra, Tijuana makes me happy, 2002.
[audio:https://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2012/10/NortecCollective_TIjuanaMakesMeHappy.mp3|titles=Tijuana Makes Me Happy|artists=Nortec Collective]
La nostra amica fotografa Anna BOSCH ha fatto un lavoro di fotografia partecipativa in un quartiere della periferia di Tijuana, il “Rancho Las Flores”: baracche e case autocostruite a meno di 1km dalla frontiera più transitata del mondo. Nei laboratori di fotografia partecipativa (con cui a Barcellona stanno sperimentando da anni sia Ruidophoto che il CFD) si offrono macchine fotografiche e lezioni di tecnica a persone che non hanno familiarità con questo mezzo. La fotografia diventa uno specchio e una finestra: le donne (“las Flores”) del Rancho di Tijuana producono immagini che sono allo stesso tempo oggetti per la loro riflessione collettiva, e strumenti di comunicazione verso l’esterno delle loro esperienze e punti di vista. In pochi luoghi gli abitanti sono condizionati così profondamente dalle immagini della città costruite all’esterno di essa: Tijuana è rappresentata a volte come borderland, a volte come “centro dell’universo”; a volte come città senza legge, altre come “luogo perfetto” per i turisti statunitensi. Produrre in questo contesto immagini nuove, provenienti dagli strati di popolazione più lontani dai centri di produzione delle narrative dominanti, permette di esplorare le resistenze, di evidenziare altre interpretazioni degli stereotipi, di criticare le immagini mainstream.
- Anna Bosch: Las Flores del Rancho: video – pagina web – portfolio – video2 – ricetta dei “chiles rellenos“
- Rafael Saavedra (2002) “Tijuana makes me happy“, Nexos: un testo semipoetico sulla città, scritto nella lingua meticcia di Tijuana, más allá del callejón estrecho del spanglish.
- Fran Ilich (2003) “Delete the border“, Electronic Book Review: scritto autobiografico di introduzione al NoBorder Camp Tijuana 2002.
- Paula SUÁREZ ÁVILA (2007) “Arte y cultura en la frontera. Consideraciones teóricas sobre procesos culturales recientes en Tijuana“, Anuario de Historia, 1.
- Altri due progetti di fotografia partecipativa del collettivo RuidoPhoto (di cui Anna è una delle fondatrici): Kuidado ke muerden sul movimento punk a Cuba [video] e Aula de Creación Visual con giovani detenuti del carcere Quatre Camins di Barcellona [web]. Una delle esperienze più famose è Kids With Cameras di Zana Briski; vedi anche Paula GONZÁLEZ (2011) “La fotografía participativa como medio de análisi social“, Quaderns-e de l’ICA, 16.
- Sull’influenza delle narrative eterodeterminate sugli abitanti delle “città senza legge”, ovviamente si veda McDonogh sul Raval.