Scrive il nostro collega José Mansilla, dell’OACU, che mentre osservava come un quartiere storicamente operaio come Poblenou (Barcellona) stava soccombendo sotto l’assalto neoliberale che lo aveva designato come zona per il turismo e le tecnologie dell’informazione, non poteva evitare di pensare al film Viva la clase media di José María González Sinde (1980). Vi si raccontano le avventure, le contraddizioni e vicissitudini di un gruppo di borghesi del Partito Comunista, alla fine degli anni sessanta; infatti, è proprio portando l’attenzione sull’emersione, la crescita e lo sviluppo delle classi medie – e soprattutto quelle di sinistra, che presero il controllo del Comune di Barcellona – che possiamo capire come le cosiddette idee urbanistiche “progressiste” siano degenerate in privatizzazioni e speculazione immobiliare (come abbiamo visto anche a Bon Pastor). E’ interessante che la figlia del regista di questo film è la ministra Ángeles González Sinde, autrice di una legge altamente impopolare in difesa della propietà intellettuale. La grande domanda è: questo fenomeno è destinato a durare, o saremo così fortunati da assistere a qualche cambiamento?
- José A. Mansilla, “El triunfo de las clases medias: dialéctica entre cambio social y urbanismo en Poblenou“, Revista de Antropología Experimental, n.15, 2015.
- In questo testo finora inedito, “Gentrificación: un concepto inadecuado, una temática ambigua” (2015), il sociologo urbano francese Jean-Pierre GARNIER riflette sul concetto di gentrification, che com’è noto viene da gentry – la buona società, la piccola nobiltà inglese. È adatto per parlare delle espulsioni nelle città contemporanee? Pubblicato da Perifèries Urbanes, altri estratti si trovano qui
- Alcuni testi sulla borghesia di Barcellona: L’oasi català, di Pere Culell e Andreu Farras; Las buenas familias de Barcelona, di Gary W. McDonogh: qui ce n’è un capitolo in PDF. E un testo teorico, in italiano: Giovanni Semi, “La questione del ceto medio“, Rassegna italiana di sociologia, ott-dic 2008.
- Questo tema ogni tanto ritorna. Nel 2013 abbiamo fatto un post , “Verso un’antropología delle buone famiglie“, sullo studio etnografico delle élite; e ancora prima, nel 2010, scrivevamo qualcosa di simile sul Raval. Vale la pena rileggere questo articolo di Adolf Castanyos, “La memoria e le sue distorsioni: interessi occulti e sostituzione borghese nel Raval di Barcelona“.
- Giuseppe Aricò, Marco Luca Stanchieri, “El discreto encanto del espacio público“, Diagonal n.38, estate 2014 :: Alfonso Simón Ruíz, “El chalet adosado, sueño de la clase media“, Cinco Días, 2/10/2015.